mercoledì 9 giugno 2010

GALILEO

....un'interessante riflessione

Editoriale di Area di Confine numero 49 - Ottobre 2009

PROCESSO A GALILEO, AVEVA RAGIONE LA CHIESA?

 Penso che la copertina di questo numero creerà non poco sconcerto in molti lettori. Galileo era, e sicuramente lo è ancora, un’icona intoccabile della cultura scientifica, quest’ultima imperniata proprio sul suo metodo di studio, appunto il “Metodo Galileano”.
Mettere in discussione, anche se solo per taluni aspetti, un tale personaggio, sa quasi di eresia, un termine che per tutti noi ha un signifi cato oscuro e persecutorio.
Ma se non fu giusto accusare Galileo di eresia, forse è altrettanto ingiusto ritenere eretico chi gli muove delle motivate critiche. Una di queste è addirittura incredibile: dell’affermazione che è la Terra a girare intorno al Sole, e non viceversa, il nostro scienziato non portò alcuna valida prova, e quella che addusse era palesemente errata. In pratica egli proponeva una teoria, sostanzialmente, e a questo punto solo “fortuitamente” esatta, basando la sua proposta su basi concettualmente errate e scientifi camente poco “galileane”. La Chiesa, paradossalmente (per noi illuministi) più ferrata sul piano scientifico, dimostrò galileanamente che le prove addotte erano sbagliate e condannò lo scienziato solo quando quest’ultimo declinò l’invito a rinnegare una teoria la cui dimostrazione era sostanzialmente e scientificamente errata. Condizionati, come giustamente siamo, a considerare la Chiesa di quei tempi una feroce persecutrice di ogni eresia, sia che fosse religiosa o semplicemente scientifica, ognuno di noi si è fatto l’idea che il nostro uomo fosse stato maltrattato, torturato e ridotto al silenzio, ma la verità storica accertata ci dice ben altro. Un tentativo, questo, di riabilitare la Santa Inquisizione? Tutt’altro, e siamo ben coscienti del male inflitto all’Umanità da un estremismo religioso che si è macchiato di tanti efferati delitti.
Allo stesso modo però, è un delitto ritenere intoccabili certe convinzioni e non prendere in considerazione gli argomenti addotti contro di esse.
Un delitto contro la verità storica che, sia ben chiaro, è l’unica cosa che ci preme veramente. Galileo probabilmente, come tanti altri famosi scienziati, tentava di trovare una dimostrazione “a posteriori” a teorie alle quali aveva avuto accesso studiando antichi testi su cui da sempre sono riportate le “verità” che l’Umanità va man mano riscoprendo.
Testi che molto spesso riportano considerazioni incontestabili ma le cui prove forse non sono sempre facilmente accessibili. Testi a cui, molto probabilmente, hanno avuto accesso altri grandi personaggi della scienza come Leonardo, Newton e, forse, lo stesso Einstein. Un tempo si esitava a porsi in contrasto con la Chiesa, atteggiamento che poteva comportare anche gravi conseguenze. Oggi quello che più condiziona e incute timore (ma non rispetto) è il tardivo illuminismo scientista della cultura scientifica dominante, in grado di emarginare, fi no alla sospensione o alla radiazione da un albo professionale, gli studiosi eretici o un po’ troppo “originali”.
Il tutto sarebbe veniale e comunque comprensibile, se la diatriba fosse sui principi. Purtroppo però la contesa nasce troppo spesso per via di forti condizionamenti da parte di interessi economici, personalismi, corruzione. Per cui, alla pari della Chiesa del Medioevo, l’istituzione scientifi ca moderna, riserva un trattamento persecutorio a chi propone teorie e metodi “non allineati”. Si legga in proposito la recensione, pubblicata in questo numero, di un bellissimo libro del dott. Giuseppe Nacci che ha avuto la colpa di avvicinarsi troppo, e troppo scientifi camente, alla scoperta di un sistema semplice e realmente effi cace per la cura di alcuni cosiddetti “mali incurabili”. Forse sembrerà strano parlare nell’editoriale di recensione di libri ma questa volta si tratta di un argomento troppo importante per tutti noi. È in discussione la possibilità che la nostra salute sia condannata a uno stato di permanente precarietà da interessi cui preme più la nostra malattia che il nostro benessere psicofi sico. Finché ci sarà chi trae profi tto dal dolore altrui, sarà inevitabile che qualcuno si auguri per noi un incerto stato di salute o la necessità di una indispensabile, costosa, e magari obbligatoria vaccinazione. Purtroppo i progressi delle biotecnologie mettono in grado le multinazionali della chimica di fare cose impensabili e assai poco pulite soltanto allo scopo di garantirsi profi tti sempre maggiori. Possiamo capire ma di certo non condividere.
Come pure, assolutamente, non giustifichiamo chi arriva a bloccare con ogni mezzo chi va troppo avanti con degli studi seri e documentati su una problematica che sta a cuore all’intero Genere Umano.