ecco il primo libro elettronico , flessibile e leggero....
E-book, flessibile è meglio
La società inglese Plastic Logic è pronta a lanciare sul mercato il primo libro elettronico che resiste agli urti e alle cadute
Finalmente, potremo tenere in borsa l’intera bibliografia del nostro scrittore preferito senza aver paura che si rompa o graffi. La Plastic Logic, azienda inglese specializzata nella realizzazione di display elettronici, promette di mettere in commercio il prossimo gennaio un nuovo modello di libro elettronico flessibile.
Gli e-books, o electronic books, sono dispositivi digitali che permettono di raccogliere il testo di migliaia di libri in un volume tascabile. Tutti i libri elettronici oggi disponibili sul mercato hanno un unico problema: possiedono schermi in vetro che si rompono o si graffiano facilmente. La necessità di utilizzare display in vetro nasce dalla particolare tecnologia su cui si basa un e-book, la cosiddetta tecnologia a inchiostro elettronico. Come funziona? Lo schermo di un libro elettronico contiene delle microsfere allineate in un unico strato su un sottile foglio di plastica. Ogni microsfera racchiude numerose microcapsule riempite con pigmenti ionizzati. I pigmenti neri hanno carica negativa, quelli bianchi carica positiva. Intorno a ogni microsfera viene creato un campo elettrico in grado di orientare le cariche dei pigmenti, ovvero le microcapsule. Quindi, la distribuzione del colore sullo schermo dipende dalla natura del campo elettrico generato intorno alle microsfere. Attualmente, gli elettrodi utilizzati per creare il campo elettrico sono posizionati su un supporto di vetro. Questo perché la pressione esercitata dal vetro “costringe” le microsfere ad allinearsi sul foglio di plastica lungo un singolo strato.
Per aggirare questa limitazione, i ricercatori della Plastic Logic hanno avuto un’idea: ricoprire le prime microsfere posizionate sul foglio di plastica con sostanze tensioattive, che agevolano la miscibilità delle molecole. In questo modo, man mano che sul foglio vengono inserite nuove microsfere, queste scivolano le une sopra le altre sino ad allinearsi lungo un unico piano. Grazie a questa tecnica innovativa, si potrà fare a meno di utilizzare rigidi e fragili supporti in vetro per montare gli elettrodi. Il risultato? Una biblioteca digitale flessibile e resistente, tutta nel palmo di una mano. (m.s.)tratto da Galileo giornale di scienza e problemi globali