domenica 6 giugno 2010

IL DILUVIO UNIVERSALE

ed eccoci alla conclusione di una serie di articoli secondo i quali le antiche leggende sumere trovano conferma nella storia di altre civiltà , siamo dunque i sopravissuti di una grande catastrofe planetaria ? siamo noi gli alieni ,che per sfuggire agli elementi ,siamo naufragati su questo pianeta ed abbiamo ricominciato la storia ? sono teorie affascinanti e non è detto che nascondano una verità sorprendente

Tratto da Area di Confine n° 32 - Maggio 2008

La descrizione della catastrofe è ricca di dettagli che riguardano anche le conseguenze delle perturbazioni gravitazionali avute su Marte in seguito al passaggio di Nibiru.

Tratto da Area di Confine n° 32 - Maggio 2008

Di Roberto Boncristiano


monumento della Sfinge nella piana di Giza.Entrambi venivano menzionati con il nome di ‘Horus dell’Orizzonte’ oppure di ‘Horus il Rosso’. L’altro nome attribuito alla Sfinge è ‘Horakhti’, epiteto con cui gli Egizi indicavano Marte, e molte testimonianze antiche asseriscono che la Sfinge era stata dipinta per un lungo periodo di tempo con il colore rosso. Il collegamento probabilmente è di natura astronomica, in quanto la Sfinge, che simboleggia Marte, indica con il suo posizionamento rispetto alla volta celeste che il pianeta rosso attraversava la costellazione del Leone in un periodo databile tra il 10970 e l’8810 a.C. Il sole all’equinozio di primavera sorgeva dunque nella costellazione del Leone. L’interrogativo sollevato dalla Sfinge concerne la ragione che induce gli antichi Egizi a costruire questo monumento orientato verso la costellazione del Leone. Si ipotizza che questo monumento avesse il compito di tramandare alle generazioni successive la memoria di un evento catastrofico che avrebbe coinvolto contemporaneamente la Terra e Marte nell’età del Leone. Non sarà del tutto casuale che gli Egizi testimoniano del pericolo rappresentato dall’avvicinarsi minaccioso di una cometa, le cui sembianze mostruose vengono descritte con raccapriccio: “…sembrava infuocata, ondeggiava come le spire di un serpente ed era orribile a vedersi…”.


(il diluvio in una grafica indiana di epoca mogul, tratto dall'archivio personale di Patsy Nicholas di Falco)

I riferimenti egizi a una cometa in marcia di avvicinamento verso Marte e la Terra corroborano le fonti sumere e avallano storicamente che un evento cosmico di proporzioni inaudite investe in un comune destino la Terra e Marte, uccidendo geologicamente Marte e devastando la Terra. Una simile memoria storica viene ereditata dagli arabi che chiamarono la città contigua alla necropoli di Giza ‘El-Khaira’ ovvero Il Cairo, che significa ‘Marte’. Una singolare coincidenza. O no? Il nostro auspicio è poter annoverare ulteriori elementi di natura storico-scientifica per avvalorare la tesi della reale esistenza di esseri intelligenti, testimoni del passato del nostro pianeta e del suo coinvolgimento, insieme a Marte, in una catastrofe cosmica che ha mutato radicalmente la storia climatica della Terra, ponendo termine all’era glaciale e le basi di una nuova fase di civilizzazione della specie umana. Siamo infinitamente grati ai nostri progenitori per averci tramandato la loro testimonianza circa le nostre origini e il nostro passato. Lo saremo eternamente.