domenica 13 giugno 2010

VITA SOCIALE

Vittorie e insuccessi provocano sensazioni più forti se sono di pubblico dominio. Così il contesto sociale influenzerebbe le nostre scelte

 In che modo gli altri influenzano le nostre scelte? Rispetto a quando siamo soli, la presenza di altre persone, e dunque la competizione, ci fa vivere emozioni più intense sia nel caso in cui scegliamo l’alternativa migliore, sia se falliamo miseramente. È la conclusione di un gruppo di economisti e neuroscienziati dell’Università di Lione, di Trento e del Minnesota, che pubblicano oggi il loro studio su PLoS One.

I ricercatori hanno organizzato una sorta di lotteria in cui ogni partecipante doveva scommettere su un particolare esito. Durante tutto l’esperimento venivano registrati il battito cardiaco e la conduttanza della cute (una misura del passaggio di corrente favorito o meno dalle condizioni fisiologiche della pelle), che rivelano l’intensità di un’emozione provata. Confrontando i due casi, quello in cui i partecipanti giocavano da soli e quello in cui giocavano sotto lo sguardo di altri, gli autori hanno notato che le risposte emotive sono più forti nel contesto sociale. Ma non solo. Quando si gioca individualmente, il rimpianto per non aver scelto l’alternativa giusta è più intenso della gioia per la vittoria. In presenza degli altri, invece, avviene il contrario: il sentimento che scaturisce dal vincere (chiamato gloating, la felicità per la perdita altrui) supera, per intensità, il sentimento di invidia che si prova per aver perso.

Secondo i ricercatori, l'effetto che il giudizio degli altri ha sul modo in cui valutiamo gli esiti delle nostre scelte (e quindi sulle decisioni stesse) può essere spiegato guardando al passato remoto della nostra specie. Quando si è soli perdere potrebbe costare molto, anche la vita stessa. All'interno di un gruppo, invece, conterebbero di più i riscontri positivi (sessuali e alimentari) che si ottengono con i successi. (a.g.)