domenica 6 giugno 2010

PIRAMIDI CINESI

il mistero che circonda le piramidi è affascinante, chi le costruì ? e perchè sono diffuse in tutto il mondo ?

LE PIRAMIDI CINESI di Robert Goodman - Hera

La storia delle piramidi cinesi inizia nel 1947, quando il colonnello Maurice Sheehan fotografò da un aereo, un DC3 in volo sopra la Cina, ciò che sembrava essere una piramide. La sua descrizione fu pubblicata sul "New York Times" nel marzo dello stesso anno.
Se ci atteniamo alla sua testimonianza, questa piramide aveva un'altezza di circa 300 metri mentre i suoi lati misuravano 450 metri. La stessa fotografia venne pubblicata negli Stati Uniti. La reazione delle autqntà cinesi non tardòad arrivare: un comunicato stampa pubblicato dall'agenzia stampa Associated Press dichiarò che la presunta esistenza della piramide non era in alcun modo suffragata da prove. Tale dichiarazione ufficiale screditò le affermazioni di Sheehan e la maggior parte dei ricercatori ritenne che il colonnello avesse esagerato nell'interpretazione delle fotografie che aveva scattato in volo.

Tuttavia, malgrado la versione ufficiale, sembra che negli archivi storici cinesi esistessero certi documenti rivelatori, risalenti al III sec. a.c., l'epoca in cui il fondatore della dinastia Ts'in, She Huang Ti (l'Imperatore Giallo), realizzò dei grandi cambiamenti nella società cinese. Questo imperatore fu l'artefice della costruzione di edifici di enorme importanza, tra i quali il più conosciuto è la celeberrima Grande Muraglia, che venne eretta in seguito alla predizione di un oracolo, secondo il quale "una civiltà barbara" avrebbe invaso la Cina. Di assoluta importanza è anche la straordinaria piramide che ordinò di innalzare a Lin-t'ong, tra Hnan e Sin-gan. Secondo le fonti dello storico Sheuma Ts'ien (135-185 a.c.) per la sua realizzazione furono impiegati circa 700.000 operai e quando l'imperatore morì, nel 210 a.c., all'interno vennero racchiusi tutti i suoi tesori, sorvegliati da uno stupefacente esercito di soldati di terracotta a grandezza naturale.

Per mantenere il segréto circa la sua ubicazione tutti gli operai che parteciparono alla costruzione furono uccisi e sepolti nella stessa piramide, inoltre, affinché il luogo non venisse mai trovato, furono piantati degli alberi in tutta l'area in modo tale da farla apparire come una collina naturale. Nel 1913 gli studi di questo antico storico cinese stimolarono un esploratore tedesco, Segalen, ad intraprendere delle ricerche in Cina, con lo scopo di riportare alla luce le leggendarie vestigia dei palazzi e della piramide appartenuta all'Imperatore Giallo. Durante il suo viaggio Segalen registrò meticolosamente ogni suo lavoro nel proprio diario, nel quale scrisse che la piramide cinese era alta 48 metri ed era stata concepita con cinque gradoni o livelli.

Ogni lato aveva una lunghezza di 350 metri, niente meno che 120 metri in più della Grande Piramide di Giza, in Egitto.
Con una dimensione di 1.960.000 metri quadrati, questa piramide è al quarto posto in ordine di grandezza nel mondo, dopo quella di Cholula nel Messico e le due piramidi maggiori di Giza. Inoltre, l'esploratore tedesco riuscì a scoprire molte piramidi e tombe lungo il fiume Wei, risalenti al periodo Han, immediatamente successivo al regno dell'Imperatore Giallo. La scoperta non venne riconosciuta dalla comunità scientifica che la ritenne troppo recente, tuttavia, Segalen venne a conoscenza di alcune leggende secondo cui sarebbero esistite altre piramidi molto più alte e più antiche.

Nel 1912 altri due tedeschi, Frederick Schroeder e Oscar Maman, viaggiarono fino a Shensi: entrambi commercianti di tabacco e candele, rifornivano di armi i mongoli. La loro guida attraverso la Cina e la Mongolia fu un monaco di nome Bogdo. In sua compagnia scoprirono sette piramidi appartenenti all'antica città di Sian-Fu (l'odierna Xian).
Schroeder calcolò che la più grande aveva un'altezza di 300 metri, mentre i suoi lati non misuravano meno di 500 metri di base. Certamente questa è la piramide più grande del mondo, due volte la Grande Piramide di Giza e con un volume venti volte superiore. Inoltre, è interessante notare che la piramide è orientata nella stessa direzione della sua "sorella" di Giza: nord-sud/ovest-est. Secondo il monaco Bogdo, il cui nome significa "ilsàggio", queste piramidi, che hanno più di 5.000 anni, anticamente erano ricoperte da pietre ormai scomparse, sebbene sia tuttora possibile scorgerne alcune alla base. Questo e, il fatto che la piramide di Xian fu costruita fondamentalmente con terra, ha favorito l'azione erosiva dell'acqua che ha ridotto la piramide ad una collina naturale coperta da alberi e vegetazione, sulla quale non si scorge nessuna porta o scalinata. Attualmente, fotografie ottenute dalle forze aeree degli Stati Uniti hanno rivelato i dettagli della zona di Xian e vi appaiono evidenti i profili di almeno 16 piramidi.

Il mutismo delle autorità cinesi impedisce enormemente la comprensione di queste strutture e ricorda le esperienze dell' esploratore tedesco Hartwig Hausdorf, autore del libro "Die Weisse Pyramide" (La Piramide Bianca). Hausdorfha dichiarato che, nel marzo del 1994, scalò una piramide situata presso una strada che collegava l'aeroporto di Xian con la città di Xian, e dalla cima poté individuare altre 20 piramidi. Egli non si meravigliò del fatto che gli stessi abitanti cinesi ignorassero l'esistenza di tali piramidi, in quanto gli spostamenti in Cina sono assai limitati e, ancora oggi, esiste una moltitudine di luoghi il cui accesso è proibito sia alla popolazione locale, sia agli stranieri. D'altra parte, gli archeologi cinesi sino a poco tempo fa erano molto reticenti a collaborare con i colleghi stranieri, perciò il lavoro dei ricercatori è risultato molto difficoltoso. Superando ogni tipo di ostacoli, Hausdorf riuscì ad ottenere i permessi necessari per visitare alcune di queste zone proibite e per scattare alcune fotografie delle sue scoperte. Dopo questa visita, Hausdorf s'incontrò con un suo collega, il professor Feng Haozhang, membro prestigioso dell'Accademia di Beijing (Pechino), ed altri quattro esperti. Quando Hausdorf mostrò loro le fotografie, tutti convennero che la zona delle piramidi di Xian in Cina poteva agevolmente essere paragonata a quella del Cairo, in Egitto.

LA PRINCIPESSA YUNG T'AI

Tra gli scavi cinesi ufficialmente riconosciuti a Xian, vale la pena evidenziare quello effettuato nel 1960, quando il Ministero della Cultura decise di scavare almeno una delle tombe piramidali della dinastia T'ang (618-907), situata a circa 80 chilometri a nord di Xian. Mentre stavano scavando il corridoio d'entrata, ne scoprirono un altro, verosimilmente realizzato da profanatori di tombe che; come in altri luoghi di enorme interesse archeologico, erano entrati nel sepolcro in cerca del bottino che poteva esservi nascosto. Una volta giunti nella camera funeraria, poterono confermare che, effettivamente, doveva essere stata profanata dai ladri poco tempo dopo la sepoltura, forse circa venti anni dopo. TI sarcofago di pietra era aperto e conteneva solo dei resti ossei. Tuttavia, le nicchie poste su ciascun lato del corridoio che portava alla camera funeraria erano intatte e colme di reperti in ceramica, risalenti alla dinastia T'ang.

Reperti che, all'epoca, non allettarono i ladri ma che oggigiorno sono d'inestimabile valore. Inoltre, vi erano anche alcune pitture murali in buono stato, che raffiguravano scene di vita alla corte dei T'ang. Pochi metri prima di accedere alla camera sepolcrale venne scoperta una grande lastra di pietra recante un'iscrizione che, una volta decifrata, permise agli archeologi di conoscere il nome di colei che era stata sepolta nella tomba. Si trattava, dunque, della Principessa Yung T'ai, che si suicidò insieme al suo sposo ed al cognato 1'8 ottobre dell'anno 701. Durante gli scavi gli archeologi trovarono uno scheletro, probabilmente appartenente ad un ladro, che giaceva con il cranio fracassato da un'ascia di ferro e parte del bottino, formato da reperti in oro, argento e giada. Questa macabra scoperta testimonia quante precauzioni adottarono i costruttori delle piramidi per proteggere i tesori dal furto e dalla profanazione.

Ciò riecheggia anche nelle leggende e nelle storie che contribuiscono ad impedire che le piramidi principali siano studiate. Infatti, il folklore vuole che, alla loro apertura, ne fuoriescano degli spiriti maligni, portando il terrore nel mondo dei vivi. Meglio non disturbare lo spirito dell'imperatore.
La tomba piramidale di She Huang Ti, infatti, non è stata ancora aperta. Il direttore del museo dove ècustodito l'esercito di terracotta ha spiegato che è più prudente attendere qualche decennio, in modo da realizzare una tecnologia tale da poter eseguire l'apertura della tom ba senza danneggiarla. Secondo quanto narrano le leggende, la piramide di Huang-Ti sarebbe una "piramide doppia", con un suo doppio speculare rovesciato scavato nel sotto suolo e chiuso enneticamente da una lastra di bronzo. Si dice che il sarcofago di She Huang Ti sia protetto da balestre automatiche che lancerebbero strali mortali contro chi tentasse di entrare, e che sia circondato da una riproduzione in scala di tutto il suo impero, con tanto di palazzi, colline, montagne, mari e fiumi ove scorrerebbe il mercurio per simulare, con il suo tremolio, l'effetto dell'acqua.

Il paesaggio in miniatura verrebbe illuminato da grandi lampade alimentate da olio di balena, progettate per non spegnersi mai. La loro tremula luce farebbe brillare le innumerevoli gemme e perle incastonate nel soffitto, alfine di riprodurre il cielo con le costellazioni e le stelle.

IN CERCA DELLA PIRAMIDE BIANCA

Nonostante il tradizionale mutismo e l'immensa lentezza con la quale la Cina si sta aprendo al resto del mondo, è ovvio che poco a poco rivelerà i suoi misteri. È probabile che vi siano molte piramidi in attesa di essere ufficialmente scoperte anche se, fra di eSse, ve n'è una la cui importanza può essere paragonata a quella dell' Arca dell' Alleanza o del Santo Graal. Alla fine della II Guerra Mondiale, il pilota James Gaussman fu costretto a modificare la sua rotta a causa di problemi meccanici. Cercando di tornare alla sua base di Assam, in India, sorvolò una valle e si trovò davanti agli 'occhi un' enonne piramide bianca, di metallo o di pietra.

Sul suo vertice vi era una pietra levigata, simile ad un grande gioiello. Gaussman sorvolò tre volte la piramide, scattando delle fotografie con la stessa macchina fotografica che usava per documentare i movimenti delle truppe nemiche. Tuttavia, queste fotografie furono archiviate insieme al restante materiale bellico e così rimasero dimenticate per quaranta anni, fin quando il ricercatore australiano Brian Crowley ne pubblicò una nel suo libro intitolato "The Face on Mars" (La faccia su Marte). Sia Hausdorf che altri esploratori hanno cercato questa piramide però, per il momento, tale grandiosa scoperta è rimasta celata alle loro ricerche. Il grande enigma è scoprire chi ordinò di costruire questa piramide.

Il matematico Bruce Cathie, autore del libro "La Conquista Armonica dello Spazio", crede che esista una connessione matematica fra alcune piramidi della Cina e quelle dell'Egitto. Secondo questo autore, il numero 16.944 è associato alla Grande Piramide di Giza e ci sono 16.944 minuti d'arco fra la longitudine della Grande Piramide di Giza e quella della più alta piramide della provincia di Shensi. D'altronde, la distribuzione delle piramidi cinesi lungo il fiume Wei. ricorda quella delle piramidi d'Egitto lungo il Nilo.
Per Cathie, questa sarebbe una prova del fatto che i due complessi di piramidi ebbero gli stessi costruttori. Almeno un ricercatore in Cina crede che le piramidi innalzate in questo paese abbiano un allineamento astronomico e che potrebbero essere state costruite fra il 1500 ed il 500 a.c.: un'epoca in cui, secondo le cronache, la Cina era ancora governata dagli Imperatori Celesti.

Questo leggendario legame con le costellazioni potrebbe essere identificato attraverso alcune foto satellitari di una zona dello Xian, diversa da quella dove è ubicata la piramide dell'imperatore Huang Ti.
Esse evidenziano, però, un collegamento solo apparente con le costellazioni. Sarebbe necessario, infatti, uno studio piùapprofondito dei diversi monumenti e dei loro allineamenti per poter confermare questo dato, oggi purtroppo impossibile da effettuare per le ragioni già esposte.

Le foto satellitari, in ogni caso, mostrano una interessante analogia tra alcune piramidi e la Cintura di Orione. A proposito della loro età, nelle sue letture psichiche il veggente "dormiente" Edgar Cayce (cfr. HERA n.22 pag.50) non fece solo riferimenti al continente di,Atlantide ma si soffermò, in alcuni casi, su un'antica civiltà che occupava il nord-ovest della Cina. Una civiltà di molto antecedente alle culture asiatiche conosciute. Cayce affermò l'esistenza di cinque grandi civiltà mondiali che chiamava "le 5 Proiezioni" e cioè Atlantide, Lemuria, Eden, Egitto e Himalaya. A quest'ultima si riferiva anche con epiteti come la "Terra del Gobi" o la "Terra dei Mongoli". Questa avrebbe occupato un territorio fra il Tibet, le montagne di Tien Shan (tradizionale dimora di Shambala) sino al fertile Xian, l'area delle piramidi, e al deserto del Gobi in Mongolia. In effetti, i Cinesi si tramandano leggende circa un popolo magico chiamato "Hsia" che popolava il mondo molto tempo fa.
Che le più antiche piramidi possano essere collegate al ricordo di questa antica civiltà?

da www.ilportaledelmistero.net