lunedì 7 giugno 2010

FENOMENO UFO 3

confidando che qualcuno mi stia leggendo ........, in questa terza parte si propone il giudizio di chi contrariamente a quanto afferma Jung può proporre prove reali che poco hanno a che fare con la psiche....

La scienza ufficiale, infine, è molto spesso restia ad affrontare tematiche che, per la loro apparente inclassificabilità, sovvertirebbero indubbiamente molte acquisizioni. Inoltre H. Evans disapprova completamente testi come quelli di John Keel ( Operazione cavallo di Troia), ed anche gli scritti di Louis Pauwels e Jacques Bergier. Con questo tuttavia non afferma che tutto sia stato risolto e che non vi siano molti elementi misteriosi ed un genuino enigma sotteso a molta casistica ufologica. Infatti egli asserisce: “In fondo noi non sappiamo ancora molto, ad esempio, riguardo Stonehenge e sui propositi dei suoi costruttori, sulla funzionalità di questo antico osservatorio astronomico… Ci sono ancora molte perplessità su di esso, nonostante le acquisizioni ottenute finora!”.

 E prosegue: “È troppo semplicistico e riduttivo supporre che siano dei falsi facilmente realizzabili; indubbiamente sono fenomeni genuini spesso creati da eventi meteorologici, ma la loro diffusione in ogni parte del mondo, e molte delle loro caratteristiche morfologiche, presuppongono delle cause molto più complesse e particolari di un limitato intervento umano o naturale. Nonostante ciò, tuttavia, non bisogna precipitarsi ad abbracciare spiegazioni inverosimili ed estreme, senza aver prima preso in considerazione delle ipotesi più plausibili e vicine a noi.”
Ancora oggi comunque, permane la convinzione che gli UFO siano visitatori spaziali che giungono sulla Terra con le loro mirabolanti astronavi, ma restano aperti ancora troppi aspetti di questa problematica che debbano essere necessariamente studiati dalla psicologia comportamentista, cognitiva e soprattutto psicodinamica.
Anche il saggista Pierre Lagrange, uno dei più noti studiosi UFO d’oltralpe, apprezzato saggista politico per il quotidiano francese Libération, autore del volume “La leggenda di Roswell”, ha avuto il merito di avvicinare la scienza al fenomeno UFO… Così afferma Lagrange: “Gli ufologi si sono resi conto che non viene loro permesso di accostarsi al mondo scientifico e di non essere considerati come interlocutori seri; vogliono invece essere considerati attori del dibattito e non spettatori e, dunque, sono passati su un piano scientifico in modo che si possa utilizzare il pubblico come testimone della situazione. Perché l’ufologia scettica, malgrado quello che sembra fare e dire, non si differenzia dall’ufologia credente, che afferma che gli UFO esistono senza ombra di dubbio.
Gli scettici affermano: Non possono esistere, ma non hanno da offrire prove concrete alla loro convinzione. In effetti, prima di azzardare una minima ipotesi, occorre fare ciò che non è mai stato fatto. Trovare dati specifici, ufologici, non vuol dire investigare, e accumulare testimonianze è fossilizzarsi sul loro carattere non identificato o identi- ficato. Occorre invece produrre uno spazio di tipo scientifico che generi dei dati che ci consentano di dire e di fare qualcosa di concreto. Bisogna attendere che i fatti si presentino e non anticiparli; bisogna raccogliere dati reali. Anche in astronomia ci sono alcuni fenomeni che si presentano aleatori e imprevedibili come gli UFO, cioè le meteore: gli astronomi non aspettano di raccogliere le testimonianze della gente che le ha osservate ma dispongono di formulari precisi, allestiscono formulari adatti a ogni genere di testimonianze, li confrontano poi e li rielaborano per giungere a una ricostruzione obiettiva. Il medesimo procedimento deve essere applicato in ufologia. Credo che ciò sia importantissimo. Purtroppo gli ufologi sono nella condizione in cui si trovavano gli studiosi prima del 1803 (quando Biot portò le prove dell’esistenza dei meteoriti), ossia non dispongono di argomenti validi per difendere un’ipotesi o un’altra.