Nasa, "tsunami solare" potrebbe colpire la Terra
La nube creata dalle eruzioni solari potrebbe dare luogo ad aurore di rara bellezza. In dubbio se creerà problemi alle telecomunicazioni
Un anno fa gli scienziati della Nasa erano riusciti a dimostrare l'esistenza di tsunami solari, registrati attraverso un sistema chiamato Solar Terrestrial Relations Observatory (Stereo): grandi eruzioni sulla superficie solare capaci di sollevare onde di plasma rovente di proporzioni enormi, alte quanto la Terra. L'ultima, rilevata lo scorso febbraio, aveva provocato nello spazio una nuvola di gas che la Nasa ha calcolato essere di circa un miliardo di tonnellate. Nello stesso tempo sulla superficie solare si era prodotta un'onda che il sistema Stereo è riuscito a rilevare da due angoli diversi, consentendo ai ricercatori di aver una visione senza precedenti del fenomeno.
Altri "fuochi d'artificio" solari sono stati registrati durante questo fine settimana da diversi satelliti, tra cui Stereo, che ha riportato l'immagine choc di grosse onde increspate verso l'esterno della stella. La notizia è apparsa sul quotidiano britannico Telegraph che riporta come gli astronomi di tutto il mondo sono stati testimoni dell'enorme fiammata sulla superficie solare di dimensioni pari a quelle della Terra.
L'esplosione sulla superficie solare, chiamata espulsione di massa coronale, e diretta verso la Terra, ha creato uno tsunami della velocità di 93 milioni di miglia nello spazio. Gli esperti hanno spiegato che l'ondata di gas sovralimentato potrebbe raggiungere la Terra fra questa notte e domani, quando urterà contro lo scudo magnetico naturale che protegge il nostro pianeta.
L’attività solare è ciclica, dura circa undici anni, e l’ultimo massimo solare è avvenuto nel 2001, per cui secondo gli esperti questa eruzione è uno dei primi segnali che il Sole si sta svegliando e sta andando verso un altro massimo solare.
Non si sa se questo tipo di eruzione causerà problemi agli strumenti di comunicazione mondiali. Recentemente gli scienziati della Nasa avevano avvertito che tra il 2012 e il 2013 potrebbe verificarsi una tempesta geomagnetica in grado di causare il black out più grande della storia. Milioni le persone che potrebbero rimanere senza elettricità, in down tutte le infrastrutture e i servizi che dipendono dall’energia elettrica, 2 mila miliardi di dollari di danni.