lunedì 13 febbraio 2012

STORIA DELLA VALGANNA E DEL VARESOTTO

in questo lungo post , ho voluto condividere una vecchia pubblicazione capitata per caso tra le mie mani,   questo breve scritto è stato pubblicato nel 1971 dal prof. Michele Gramatica  ed illustra un modo chiaro e completo l'origine della storia e delle genti della Valganna e del Varesotto.
Spero che questa pubblicazione faccia felici gli appassionati della Valganna e quelli di storia , forse alcuni passaggi potrebbero risultare poco chiari, ma ho voluto pubblicare fedelmente l'opera del Prof Gramatica per rispetto del suo lavoro e delle sue ricerche, buona lettura a tutti ! 































GLI STORICI E IL VARESOTTO 1

SUCCESSIONI UMANE 2

GENTI- E LINGUAGGI 3

I COSIDETTI INSUBRI 4

VOTODRONES 5

COROGENNATES 6

MONTUNATES 7

BLANDENNONES 8

ETRUSCHISMO 9

L' INSEDIAMENTO GALLICO 10
VITA CELTICA


VARISIUM-BARETIUM 11

OUR-OIR 12

ROMANITA' E CRISTIANESIMO 13

IL CRISTIANESIMO INSUBRE 14

CRISTIANESIMO E GERMANESIMO 15

IL BARBAROSSA E LA NASCITA DELLA 16
AUTONOMIA

SVILUPPO DEL VARESOTTO 17

L 'EVOLUZIONE D' OGGI 18







1) GLI STORICI E IL VARESOTTO

Livio, Plinio, il Giovane e Polìbio, sono stati esatti nel descrivere le genti e l'area del Varesotto leponzia e insubre: clima freddo e umido; genti di carattere antilatino, più simili agli Elvetii ed ai Galli Transalpini che ad altre genti della pianura padana; un panorama geografico, come nel “De Bello Gallico” di Cesare e, meglio come nella “Germania”, di Tacito: piovosa, paludosa, piena di brughiere, niente oro e molto ferro.
Sono “Genti alpine”, in gran parte, quelle a nord di Varese; precisamente leponzie.
Sono “liguri. " o “ibero-Iiguri”, quelle dei laghi e delle paludi: ma si intersecano durante le fasi della civiltà del ferro, per sottostare al duraturo insediamento gallico che preferiscono al dominio romano, cui obbediranno definitivamente solo al tempo d'Augusto, quando sarà fatto il decreto riguardante tutte le Alpi dove si elencano tutte le «gentes alpinae devictae”.
Per la storia medievale restano alcune decine di pergamene, reperibili a Varese, Milano, Como, Lugano, Novara e Pavia, riguardanti soprattutto le questioni di diritto canonico, in fatto di giurisdizioni; ma non sono ancora state studiate criticamente dal punto di vista del diritto romano e barbarico e secondo le dovute precisazioni di ordine filologico (latino medioevale e lingue germaniche).
Una “cronaca” del Varesotto (che ha solo valore narrativo elementare) è stata scritta dall'Ademollo, con utili informazioni locali.
Fondamentale anche. per il Varesotto “la Storia di Milano” edita dal Traccani, munita di vastissima bibliografia, gli studi di critica invece sono notevoli e comprendono parecchie monografie approfondite, sui vari valori e aspetti storici, artistici ed economici del Varesotto; tutte reperibili nella Biblioteca Civica di Varese

Due opere d'importanza capitale sull’antichità preromanica rimangono anche per questo libro:
G. Devoto: origini indoeuropee
v. Pisani : le lingue dell’Italia antica oltre il latino


2) SUCCESSIONI UMANE

Anche sul Varesotto si avvertono fasi di varie attività.
1°. Cacciatori: favoriti da gigantesche foreste di tipo nordico, elvetico con una fauna intensa: l'orso, il lupo, il cervo, la volpe, il daino, diffusissimi.
Ingente selvaggina tra le brughiere e i laghi; questi assommavano a varie decine, lungo l'Olona, l'Arno, L'Astrona, il Boesio.
2°. Pastori: conducenti greggi e mandrie allevate all'aperto; ma, sul Varesotto, limitate a brevissime zone essendo il territorio estremamente montano-forestale, lacustre e paludoso, con vastissime brughiere, intricate intorno ai laghi.
3°. Agricoltori: ·attività assai tarda rispetto alla Padania e assai limitata alla zona basso collinare, con qualche risultato sotto i Romani; grande sviluppo dell'allevamento dei cavalli, razionale, da tiro e da guerra; in celtico each, marah.
4°. Artigiani: intensa attività per utiJità casalinga, in legno, in pelli, in bronzo, in ferro, favorita da1le ricchezze naturali del territorio, con caratteri locali.
5°. Vasai: vastissima attività di ordine europeo, con lo sviluppo della civiltà di Golasecca, iniziata prima dell'invasione gallica; con influssi -denubiano-veneti e villanoviano-etruschi: fino al IV A.C.
Dal IV sec. A.C. cominciano a trionfare l'artigianato e la tecnica celtica, soprattutto per la via elvetica: La Tène-Martigny - Sion - Ornavasso - Golasecca.
6° Artisti: si può parlare di artisti pre-romani, scultori, pittori, decoratori, modellatori in pietra, creta, metalli; per usi casalinghi, bellici, e decorazione personali: ne resta ampia documentazione nei musei di Varese, Lugano, Como, Milano.



3) GENTI E LINGUAGGI

Leponzi: sono le genti .alpine per eccellenza, dalle Alpi ai laghi d'Orta, Valganna, Ceresio, medio Lario, ma non paiono rivieraschi bensl collinari e montani, dacchè il nome è basco, lep, donde il latinizzato Libui, e quindi rimasto in Levo e Leventina; tuttavia la loro toponomastica tipica in Asco-Asca-Usco (basca!) si diffonde anche nella pianura varesina e milanese e cosi il loro linguaggio, assai prima dei Celti, attestato in un centinaio di lapidi da Miasino d'Orta a Giubiasco, da Mesocco Civiglio di Como; da Soregno di Lugano, a Vergiate a Cernusco Bombardone.
Il linguaggio di dette lapidi arieggia perfettamente l'odierno dialetto di Busto Arsizio .nella cui area si trovano le località Scimirasca, Galerasca, Verasca, Cairasca; come, fra l’0ssola il Ticino e l'Adda vi sono Aurasca, Giubiasca, Capriasca e Cernusco; sul Varesotto, Veddasca, Viasco, Ganasca: Bernasco ecc. come cento altri dai Pirenei a quasi tutta la Lombardia, ma nell'area varesotta se ne ha una vera concentrazione.
I Leponzi dimostrano di essere stati ricchi di attività di genere industriale e ciò ha attirato fra loro gli Etruschi, come si desume dall'alfabeto che essi usano nelle loro scritture tombali o vascolari, dove vi sono termini o vocaboli che sono rimasti nel dialletto milanese e varesotto.
La Leponzia era una zona raggiungibile più per via d'acqua che terrestre per gli Etruschi, dei quali parliamo più avanti.


4) I COSIDETTI INSUBRI

Il termine insubri, in-su-bri, è vocabolo usato dai Celti per designare genti che abitano su ponti di palafitte (brae), in riva ai laghi, sò o lagune. I due termini sono evidenti in lnsubrium·Sibrium·Seprio (Castelseprio e Arsago Seprio); il bri (brae), dà luogo a Brianza, area dei Brae-cori galliantes o Bri, come in Samarobriva, capitale celtica.
Si tratta, come per i Leponzii, di genti non celtiche, non indoeuropee, con legami ai liguri ed agli Iberici del versante, oggi, francese, che erano risaliti per la Francia e la Svizzera prima dell'invasione Celtica, il cui linguaggio gravita soprattutto sui termini Var- (Bar), Duno (dun), Our - Oir.
Sono i tipici Varesotti quelli che si alleano con gli ibero-punici di Annibale contro i Romani per la battaglia ·ad Ticinum 218, che riteniamo, date le ragioni strategiche evidenti, abbia avuto il suo grosso tra Turbigo, Golasecca, Sesona - Cardano al Campo, prima della battaglia alla Trebbia; questi insubri a quel tempo erano potenti per le industrie del ·ferro (Golasecca) e per gli allevamenti di cavalli, come quelli dell'area di Ivrea, detta dai Galli Eporedia, significando un territorio (iberico) con grandi alleva menti del genere.
Questi Insubri sono pertanto da legarsi intimamenté anche alle Prealpi piemontesi, come dimostra la toponomastica e la linguistica, nonchè il fatto che la grande strada gallica Milano-Golasecca Sesto C. proseguiva nel Piemonte e perciò un dominio comune, anche commerciale, una attività in comune che continuerà per secoli, attestando caratteri e attività unitarie, culturali, religiose, politiche ed industriali.
Logicamente il dominio gallico secolare non ha distrutto, anzi potenziato il carattere attivistico delle popolazioni, generando uno spirito di autonomia che i Romani riconosceranno largamente.



5) VOTODRONES


Abitano da Sesto C. lungo il Ticino, il nome celtico, trascritto in latino, significa, acqua-pendio, cioè corso fluviale: essi sono fluviali per eccellenza, navali, pieni delle attività dovute alla civiltà del ferro, alla penetrazione etrusca, una grande sede portuale per i Galli, in transito trasversale: la capitale è Golasecca.
Uoda - dron, che ricorda i termini greci udor·dromos, ma ricorda Addua (Ad·da), l'Oder (dalle cui zone proviene la civiltà lusaziana, insieme a quella di Hall·statt); dro, tro, onde Drava e Druentia.
Sul Varesotto, Trave - dona, Travaglia.
Bisogna considerare i Votodrones come proceltici dato i nomi di (Robecco con) Induno e Sesona (dona) e, fondamentale, Golasecca si chiama ancora Uraséa; our!, indicante le acque fluviali; gente che hanno visto passare Belloveso, Annibale, Scipione,Mario, Cesare, ma prima di loro gli Etruschi risalenti il Ticino dal Po, dalla base di Piacenza.
In quest'area infatti, sono stati trovati tutti i reperti possibili che attestano quan·to affermiamo, a partire da Briona arrivando a Sesona e Vergiate, Somma.
Non è azzardato affermare che tale area andrebbe sistematicamente studiata come un centro fondamentale di incontro tra le civiltà mediterranee ed antico-europee, anche per l'inizio e lo svolgimento cristiano-barbarico in Italia.



6) COROGENNATES

Cor - ghen - ates: due nomi celtici (caer·gana = castello· riviera sco), lo ates è il tipico suffisso latino diffusissimo fra gli lnsubri, applicato a termini celtici, ma latino prima, come in Antennate, Assisiates, Arpinates, indicante non tanto il luogo ma la gente del luogo.
Significa quindi << coloro che abitano entro l'area del caer >> ; gli si attaglia in pieno Corgeno: Caer, come in Cardano al Campo, ' Carnago, Caronno, Cairate, Carnisio; ma anche come Cerro (scèr), sciaré; come Cernusco, indicanti un castello o fortezza militare, fatta di lastroni di pietra (,ciar); la parola Karite della lapide in caratteri etruschi di Vergiate, ma in lingua locale, gallicizzante, significa il tagliare la lastra, il soldato gallico da fortezza è Karnitus, come si legge nelle lapidi bilingui di Todi che sono galliche, cosi in quella di Briona presso Novara;
Ciò spiega la funzione di Carnisio, tra Cocquio e Orino, con alle spalle un Cerro e Caldana: un cerchio totalmente celtico e militare.
Caer '(duro come pietra) si ritrova frequente, serve anche per monti rupestri.
Carpazi, Carso Cornovaglia: tra i Leponzii e gli lnsubri, Carona, Carasso, Carpané; Sciaré: giganteschi lastroni formano la meraviglia di Karnak, in Francia.
Il centro gallico militare di Milano è Garegnano = Caer-nò! Il secondo termine gen = GHEN = gan è terra rivierasca, come in Liguria Ingauni, sulla Manica. Caenj in Svizzera, Genava (Ghenaua) Ginevra; sul Varesotto, Corgeno sul lago di Varano; ecco Ganna, con tanto di palafitte e di penisola che rappresentano il primo abitato rivierasco; ,cosi Campi Canini (tra Magadino e Giubiasco)
gan - in = riviera dello In, come l'Oenus, l'Inn dell'Engandina, la Valle Tel - ina; il che dimostra che il nome del fiume, non era Ticino e questo si applicava solo a sud del Verbano, della stessa stirpe di Tejo, Tago, Toce. Verbano è Uir ben = acqua dei monti, nome ibero-celtico


7) MONTUNATES

DalIe voci preceltiche di tipo iberico, .men (di) e tun (dun), col solito suffisso latino ates indicante gli abitanti.
Men (altura collinare o montana, anche masso o massiccio) come Menta, Falmenta (ora il nome indica un villaggio sul pendio); ritrovabile, in men-hir (masso lungo) e in dol-men (inclinato); sul Varesotto il massiccio Manisfrei, Mondonico (mon = men); Montunates è nome che va esteso, ben oltre e a nord del villaggio Montonate, che segnala appunto l'inizio di un regime prealpino ed alpino; si vedono Armeno, Mennone, Menna, Manos, da Orta al Garda.
Ma assai importante e fondamentale dal punto di vista etnografico e linguistico è tun, dall'ibero Duno, passato in latino dunum; celtico deen, anglosassone don, tedesco Thun, moderno Zaun, ad indicare un <> cioè villaggio etico ma che ha continuato la sua funzione; si vedono London, Verdun, Lugdunum, La Tène, Yverdon, Thun, Tyn (presso Praga!); sul Varesotto, Duno, Induno, Ardena, Caldana, Travedona, Mondonico, Cardano, Sesona, Zuigno; nel Ticino, ·Magadino, Solduno; nel Novarese, Suna, Migiandone, Cavandone; ecc.
Si dimostra così la grande persistenza dell'iberismo (con modelli di abitazione per genti non celtiche) accettato dai Celti e dai Germani, seguente le variazioni fonetiche,che sono spiegate dalla filologia germanica e romanza.


8) BLANDENNONES = BALLY-DUN

Dun indica il villaggio<< chiuso>> preceltico, iberico; mentre bally è il comunissimo termine celtico (Ballymore, in Irlanda; Boulogne in Francia) cioè case (su pali in acqua e terraferma) in legno.
I Blandennones sono quelli dei laghi Varano-Monate-Varese e Biandronno che ripete il concetto di Blandennones; ma questo bally è anche in Pallanza, Bellinzona, Bellaggio, Bellano, Balerna.
E' il luogo della vita di cacciatori e pescatori e,. più tardi di traghettatori, sul Varesatto, Biandronno - Isolino (Isola Virginia) è una base portuale verso Voltorre - Oltrona, una navigazione verso nord già preceltica, di ben' attivo movimento durante la civiltà del bronzo e del ferro; ma anche nel medioevo ove, da Sesto Caltode,si saliva via laghi, verso Gavirate e Varese, è una via fondamentale del cristianesimo prima dei Longobardi, nel centro del Varesotto, onde Voltorre sarà un centro di giurisdizione vastissima che comprendeva una ampia are, fino a Monte di Gavirate e Comerio.


9) ETRUSCHISMO


(iscrizione di Vergiate)


Dalla base di Piacenza, dal Vll allV ,ee. A.C. risalivano il Lombro ed il Ticino, per ragioni commerciali, minerarie e soprattutto, data la ricchezza dei metalli anche sul Varesotto, a Marzio e in Valganna, andando incontro alle vie del ferro, Golasecca, Ornavasso, legate alla centrale di La Tène: già fiorenti.
La loro presenza è attestata da alcuni reperti in Ilngua etrusca propria e dal centinaio di lapidi in etrusco-Ieponzio, accennate, che raggiungono le Alpi e vanno anche oltre, da Mesocco ai Grigioni.
Vi sono pure due monumenti, ma in latino, cioè del tempo fra Cesare ed Augusto, sul Varesotto, dove si ricordà il Lart aruspex, il che significa che in tale tempo, come dimostrano altre lapidi, per le varie genti, religioni pre celtiche, celtiche italiche, indifferentemente, con tanto di sacerdoti e cerimonie; quel sincretismo delle religioni che trionferà in Milano e che sarà sancito dall'Editto di Costantino nel 313.
L'etruschismo, per la nostra area si .trova nella lapide di Vergiate; a· Sorengo, nella Valle Capriasca, a Capolago di Lugano ed a Stabio.
Nel Ceresio gli Etruschi penetravano (in mezzo ad un territorio di attivissime miniere, risalendo la Tresa, dro-exa, celtico = ,valle d'acqua) allora navigabile, come il Ticino. l'Olona, il Lalmbro.
Ma l'etruschismo pare che si imponga in due nomi: Oltrona al Lago e Oltrona S. Mamete la forma del luogo e il nome di entrambi, e l'aver trovato un Lart haru-spex nell'area di essi, può ricordare il thruna etrusco; rocca o aree; il colle o rocca di Oltrona al Lago fu romano, come attesta una lapide a piè del campanile e c’è da augurarsi che se ne possa leggere il testo, forse, non comune.
Tale aree come quella di S. Mamete, dominano vastissima area strategica, (lacustre sul Varesotto,
fluviale sul Comasco),


10) L’ INSEDIAMENTO GALLICO

VITA CELTICA , ABITAZIONI E VIABILITA' , AUTORITA'

(gli abitanti, Rhoudenses) quelli del grande stradale rotabile; gat lo ritroviamo in Gattico, Gattinara fino a Tel-gate ed oltre; tra noi con zaghet (Castelseprio) dove c'è anche Rovate (carrozzabile) proveniente da 'Gallarate; con ghet (Ghirla) con Gaggiolo, Gaggianello, Guazzone, valico, transito.
Mentre il “caer” è in fortezza, il villaggio campestre con recinto di mota e di ciottoli era il maegh (diffusissimo ancor oggi in Irlanda) di cui troviamo la trascrizione latina magus Noviomagus-Nimega, Magontiacun - Magonza, Rotomagus presso Torino, e, nella nostra area, Magadino, Masnago, (Maegh - nò), Maegh (Marzio), Masciago, Magnago, Magada (Castelseprio): Magenta e Magona.
Le case erano misere capanne: scott, sciott; tedesco Hutte.
Come in tutta l’area celtica esistono anche sul Varesotto gli «stradali carrabili », cioè raud (rèda carro da stradali), inglese road, francese (rue); le <> gat, inglese gate, nelle lingue germaniche Gasse, gata. gatan; voci derivate dal sanscrito; sono le prime e vere strade varesotte d'importanza internazionale quella di Milano - Sesto Calende, gallica, come dicono Galla-rate,' Rhosti stradali potevano correre enormi carri, spesso a otto ruote, trainati da grossi cavalli, marah, donde maresciallo, (ordinator di cavalli) e il varesotto marosé, mercante di cavalli; si può dire che Mercallo ne sia stato un centro di allevamento e mercato.
L'autorità si esprime nel termine cun, cin, Kin, (il potente) come in Vercingetorige (Eurkinghetorighe); si noti Comerio Kun (maer), capo grande; infatti era un centro <> su una grande via gallica, Gavirate, Masnago, Rasa, Ponte Tresa; cun (assunto dai Germani) in Cunardo: regia fortezza dieci secoli dopo; il celtico maer, come in Viridomaro, Indutiomaro, Ricimero, significa grande.
Insieme. ai Galli lnsubri vanno studiati i Galli Cenomani strettamente legati, fra loro: Brixia caput Cenomanorum! Si vedano le lapidi dei Musei di Milano e di Brescia
- fondamentali –



11) VARISIUM BARETIUM

Il nome del Varesotto (la parola <> ne traduce in celtico il significato) è il paese delle Uar, cioè sprofondamenti vallivi o lacustri; dall’Iberico, ibar-ivar (valle profonda); barna-tarzum è profondità
Ciò si vede in Iberia, Ebro, Ivarus, Var Varaita, Varzo, Varese ligure, Varallo, Varrone, Vararo e Varese (città), un'antica laguna, formata dal Vellone,
Si noti la successione fonetica, U-V-B, perciò nei codici medievali il Baretium, riporta nella Fonetica l'origjne iberica .
Gli Spagnoli che dicono (e scrivono spesso) bino per vino, che è: parola non indoeuropea: V = B = U attestano questa «confusione ».
Varese, centro religioso, è su un terrapieno, in mezzo ad una UAR, formata dal Vellone che fu , ripiegato a guisa di arco protettivo.
Uarish sono i primi cittadini , del·centro


12) OUR – OIR

Come abbiamo detto per Golasecca (Uraseica), le acque hanno nomi preceltici di origine iberica o mediterranea, come Douro, Duero, Lourdes, Loira (Luar) Dora,Taro, Orba, Orco, e, nella nostra area, Orta, Divera, Dovera, Dovrana, Lura; Liro, Lario, Lirone, Oira. Oria
Fondamentale sul Varesotto è l’Arno, ancor oggi pronunziato all'iberica (come il portoghese Douro), cioè Ourna; una vallata importante per la storia preromana; troviamo la stessa voce in Fontan - orca e Vintidour in Valganna che sono <> così come il nome di Orino.
Si noti che il paese Vira, sull'Astrona, è il nome iberico di questo, sostituito da voce germanica corrispondente al tempo del duca Longobardo di Arsago (Herzog): lo stesso nome Ghirla è UIR (germanizzato). Così l’Ourne dell’alta Francia e- il nome dell'.Irlanda Eirere-Eirennnn,
I Celti porteranno le voci uisg, ex, ox come per Ouse, Oise, Weser: da noi Ved-eggia, Ossla (il nome delle acque), Lisasgora; nonchè, come Rodano, Reno. Reuss , i nostri Rungia, A-rian, RiaI.
Ma qui siamo in una fase che non è prima del III sec ..A\C. e incomincia la sovrapposizione transalpina indo-europea

A questi problemi etnico-linguistici ho accennato ampiamente nei miei testi
« Archeologia Linguistica ».


13) ROMANITA’ E CRISTIANESIMO

I Romani da Augusto in poi (capitale Milano) hanno diviso il Varesotto in VICI o circondari. spesso delegandovi a<>una famiglia locale, per loro benemerita; è il caso della gens. Albutia. Se è nome celtico, riflette un ambiente di baite, rase di legno; Albutia è un ufficio amministrativo su Villaggi di questo tipo; (al) but, si ritrova in Bodio, Buguggiate, Bizzozero; nel dialetto, la fonetica è gallica.
Vi sono alcune decine di lapidi in latino con nomi latini, altre con nomi gallici, personaggi, genti, divinità; queste ultime enumerano tanto la mitologia mediterranea quanto quella celtica; vedi le divinità delle acque (Matrone); sopra Boarezzo·: Matraunda; come è il celtiço Matrona, riportato da Cesare: la Marna.
Per i Romani il Varesotto fu luogo di transito sopratutto longitudinale, militare e commerciale;le loro vestigia più importanti si dovrebbero trovare nell'area di Busto Arsizio. cioè << campo trincerato con aree >> in Castelseprio. dove vicus traduce il gallico Magada e fatto capitale poi dai Longobardi e dai Franchi; nell'area Golasecca – Sesona per l'urgente transito militare con vaste operazioni belliche, con Annibale ,Scipione, Mario. Cesare, Agricola.
Quanto a reperti. oltre le lapidi, vasi, armi, sono certamente da delineare le strade le mura, i ponti, specialmente presso i fiumi, nella direzione Busto Sesto Calende e Gallarate, Castelseprio: non molto distanti e nello stesso luogo dai transiti e dagli insediamenti gallici e nei luoghi dei Caer, spesso sostituite dall'oppidum e dal castrum:
Si noti nell'area Caronno, Carnago, il Castrum cioè Castronno; come il Vicus sovrapposto al Magada in Castelseprio.
Non si può dire che i Romani· abbiamo esercitato la loro cultura , né lingua, né arte.
Nel Varesotto; le genti parlavano ( parleranno ancora, fino a Longobardi), unicamente dialetti ibero-Ieponzii e gallici.


14) IL CRISTIANESIMO INSUBRE

Si presenta con S. Ambrogio come residenza e superamento dell'arianesimo e del dominio gotico, questo, da considerarsi colto, ma ariano, antiromano (anche se cristiano); un dominio durato poco; ma a quel tempo tradusse la Bibbia Wulfila: una parte, fu trovata a Vercelli; un monumento di lingua indoeropea all'inizio delle lingue postdassiche.
Con S. Ambrogio. il Cristianesimo si fonda nell'area insubre, dilaga oltre le Alpi; e bisogna tenere conto del suo carattere pedagogico per capire alcuni fondamentali sviluppi sul carattere attivo, industre, casalingo, artigianale, economico dell’ambiente
Dobbiamo dire che << l’ ora et labora >> di S. Benedetto, come insegna dell'attivismo cristiano contro l’eccesso orientalistico della vita contemplativa eremitizzante, è preceduto di due secoli da S. Ambrogio che nel primo inno, esorta la gente al realismo, ad alzarsi presto e a rimboccarsi le maniche :
Praeco diei iam sonat
noctis profundae pervigil.
Surgamus ergo ·strenue!

Questo precetto pratico è anche nelle sue prose; è la pedagogia spicciola, senza tanti ornamenti, distribuita agli lnsubri; e questo carattere dura tuttavia; anche gli scrittori milanesi, sociali, anche di tendenze diverse, conserveranno questo carattere realistico che sollecita le opere nuove e il superamento dì quelle già compiute.
Solo l'elemento straniero turberà questo equilibrato dinamismo


15) CRISTlANESIMO E GERMANESIMO

Il Cristianesimo viene dalla via milanese, pavese, novarese, ha le sue fortune e le sue sfortune, data la scarsa romanizzazione., ha da combattere con elementi etnici e linguistici assolutamente estranei a ciò che sale dal Po , nè lo favoriscono come dottrina (fratellanza, carità, universalità) i Germani che si riversano sulle popolazioni autoctone e sui portatori del Cristianesimo,imponendo con le armi, la propria organizzazio politica ed economica, i loro usi e costumi; lasciano ai monaci il latino e parlano le lingue germaniche, diffondono l'onomastica e la toponomastica germaniche; sostengono un clero germanico; chiamano (i Franchi) persino. i mesi dell'anno con nomi propri- della loro mitologia. Le superstizioni saranno tenaci.
Ciò genererà una grave insofferenza degli insuhri e del clero fedele a Roma e i fatti bellici si faranno sentire, culminando a Legnano.
Accanto ai termini vicus, familia, societas, ecclesia, canonica, colonia, nel loro senso etimologico, troveremo Sippe Borgo, Lohn, feudo; unico il potere armato: lo arimanno, il marchese; il vassallo. il castaldo, l'aIdo per « aiutanti " e schiavi, troveremo fara, farfa; una quantità di nomi (pochi per la nostra area) in eng.o, enga, arda, ardo, frequentatissimi sulla linea Pavia, Crema, Brescia, fino a Verona.
Sul Varesotto il termine borghi (unito a Castelseprio, Varano, Cunardo) e Lonate,Cunardo, Marchirolo, 'Rescalda, Rescaldina, Guaralda, Schiranna, riflettono il sistema germanico, ben diverso da quello latino e ancor più da quello ambrosiano e benedettino;il « padrone» è germanico; comanda anche sul clero.
Dal IV secolo, il Cristianesimo ,si pone in misere capanne; solo dopo la conver~ione 'b dei Longobardi, (o meglio «tregua») incomincia una organizzazione con fondazione di edifici, in pietra e legno; quindi in pietre o mattoni; inizia una architettura, una scultura, una pittura, che riflettono però una mentalità nordica, anzi transalpina, mentre gli elementi che verranno dalla Cispadania, si diffonderanno con ritardo, spesso, di due secoli.
I centri più notevoli di queste attività sono a Sesto Calende, Brebbia" Voltorre, Ganna, Castelseprio .e Baraggia, ove si scorgono molti elementi che vanno posti tra il V e l' Xl secolo così a Varese nell'area del Battistero; sopraffatti tuttavia dal romanico trionfante:
Dal punto di vista culturale, la linguistica, nel medioevo si riduce il pochi vocaboli ecclesiastici e germanici solo dopo il XIII secolo si può parlare di penetrazione neo·latina, su modelli provenzali.
Sul varesotto abbiamo per parecchi secoli un clero<< Gallico >> a dimostrare questo, si ricordi il Concilio di Tours dell' 813, ove si esortava il Clero a parlare in lingua latina ma, con le popolazioni, in << lingua teodisca >> , che non significa tedesca, ma nei dialetti popolari , cioè gallici, germanici, anglosassoni, o strettamente locali.
Quanto ai linguaggi è necessario conoscere: V. Pisani: Introduziolle allo studio delle lingue germaniche.
Quanto al diritto medioevale le opere fondamentali del Besla.

Terminato l'impero carolingio, subentrando i feudatari, ci inoltriamo .nel disfacimento amministrativo, sia ecclesiastico che civile; l'ìsolamento dei borghi delle città, e dei borghi dalle campagne si fa sempre più grave; assoluto; anzi viene distrutto completamente ciò che non è strettamente locale, per seguire ciò che è germanico, antiromano; iniziandosi una vera e propria persecuzione contro il clero latino e gallico, fedele a Roma; inibendo transiti, comunicazioni da feudo a feudo; nominando un clero proprio, feudale.
Sul Varesotto cadono, prima del sec. XI, Gemolo e Imerio, transalpini di stirpe celtica come dicono i loro nomi (Ymul, Eachmaer), sotto i colpi di elementi germanici agli ordini di un feudatario di Uboldo; si noti il nome tipico di un feudo germanico Ud·bold = possesso militare.
Si noterà la tendenza latina di fondare chiese col nome di Pietro, Siro, Ambrogio, cioè santi alieni da atteggiamenti bellici; mentre i Germani e gli anglosassoni, preferiscono figure religiose come S. Michele e S. Giorgio (risultato mero simbolo), perchè più consoni (con la spada e la lancia sterminatrici) ad una mentalità militaresca dei dominatori nordici, che si son pur nominati cristiani; un elemento che denota una psicologia difficile alla penetrazione evangelica; una tendenza a imbarbarirla e che la·imbarbarirà,
talchè il cristianesimo, dopo l'XI sec. dovrà cominciare pressochè da capo, con Benedettini e Clumiacensi fino all'arrivo e al dinamismo dei Francescani.
Ma la tendenza germanica suddetta non cesserà, anzi accentuerà i propri caratteri, si, trasformerà in correnti eretiche che troveranno, in Gallia, nel Piemonte, e in Lombardia, parecchi proseliti; trascinando plebei e potenti a fare diatribe religiose, sotto, cui si celavano semplici brame di predominio, non certo utili, neppure alla metropoli degli lnsubri, già attivissimi: Milano

16) IL BARBAROSSA E LA NASCITA DELL'AUTONOMIA

La sconfitta di Barbarossa a Legnano, 1176, non significa solo una disfatta militare, ma la fine del predominio gemanico fra gli Insubri; perciò nuova organizzazione religiosa, politica amministrativa; una nuova scultura, una, nuova arte; nuovi metodi di artigianato e di produzione, una nuova economia, con dinamismo comunale e non con l'immobilismo feudale e con la fuga di beni in mano ai transalpini.
Il Varesotto, come il resto dell'area milanese, diventa sempre più legato alla ·Padania e all'Italia, pur conservando caratteri spiccatamente propri.
La fusione tra Leponzii e Insubri è ormai avvenuta; il dialetto varesotto è ormai fondato, salvo le varianti che vanno dall'area di Cunardo all'area di Busto; si tratta pur sempre di ragioni fonetiche, di alcuni vocaboli che denotano la provenienza da diversi strati linguistici, come per la parola ragazzo, fanciullo, bambino, dove fìò è il latino filius; ma bocia, bagai sono gallici; canai, canea, pigota sono lepontii; balin, baline sono liguri e si trovano a Busto; il resto è neolatino, con pochissimo del germanico in confronto all'area ad oriente dell'Adda; notevolissima la parentela gallica; legame fondamentale la chiesa ambrosiana, come dottrina e come prassi.
Il Varesotto si sente una caratteristica propria, quella del<< bosino >> i come l'antico Braecore gallianate, si sente brianzolo; ma entrambi col milanese, si sentono soprattutto ambrosiani.
Dal Ticino all'Adda è sorta una comunità intima i cui caratteri sono divenuti perfettamente omogenei , nella grave frattura tra nobiltà feudale e servitù prediale e domestica, s'introducono per la prima volta i principi della borghesia come equilibrio fra le distanze, ed è questa che dà l'avvio al rinnovamento economico, facendosi promotrice di nuovi modi di lavoro, di nuovi mercati, stili, modelli che si -riverseranno in Milano, facendone un centro di smistamento in Italia e all'estero, con grandi scambi, prima soprattutto con la Francia: una grande indipendenza da Venezia e da Firenze; una grande autonomia da Roma, un carattere molto spiccato anche oggi.

17) SVILUPPO DEL VARESOTTO

Finalmente dopo l'epoca comunale, Varese e il Varesotto gravitano intorno al dominio Milanese, sotto ogni punto di vista, culturale, artistico ed economico , si deve al realistico dominio dei Visconti e degli Sforza, il divenire stesso di quei caratteri che sono il fondamento dello sviluppo civile odierno, tra il Ticino e l'Adda.
Non mancano nel Varesotto i valori della scienza, delle lettere e delle arti, attività economica e attività intellettuale ed estetica, dacchè si possono oggi annotare entrambe per il loro sviluppo secolare a Busto, a Gallarate, a Saronno, a Sesto C, a Luino,a Varese ed in centri che non si devono dire minori, ove l'una e l'altra attività secolari, si compenetrano e si equilibrano.
A Castiglione Olona, come a Castelseprio, a Ganna, ad Arsago, a Somma, ad Angera, a Bisuschio, ad Azzate, a Cittiglio, a Gemonio, esistono valori d'architettura, di pittura e scultura che si dislocano per oltre 10-12 secoli, intatti, nella loro fattura; molteplici di ispirazione artistica e nella tecnica, dove possono essere rappresentate tutte le scuole che hanno influito sull'arte lombarda e piemontese, da nord al. sud.
Mentre questo è il territorio dove sono nate lungo i secoli, quelle che oggi sono le grandi industrie meccaniche e tessili, esso è pure la patria di insigni artisti, quali il Luini, il Morazzone, il Bernascone, il Tabacchi e del più insigne poeta dialettale del Varesotto, lo Speri della Chiesa, che nei suoi versi rappresenta appieno lo spirito e le forme psicologiche e logiche e la vita pratica dei Varesotti; attraverso il dialetto, di altissimo valore filologico e storico: rappresenta l'esatta loro natura, con qualche distinzione dai comaschi e dai milanesi.

18) L'EVOLUZIONE D'OGGI

Ma, a questo punto, non va sottaciuto che al formarsi di questo tipo di società moderna, hanno influito i consanguinei milanesi e comaschi, specialmente a partire dalla 2' metà del '700; ne sono i rappresentanti il Verri, il Parini, il Beccaria, il Volta, il Manzoni, il Cattaneo, nonchè con la sua amara poesia il Porta;· che stabiliscono, pur diversi, una revisione dei valori o meglio delle strutture negative talvolta . Medioevali e soprattutto quelle lasciate dal pestifero 600, e stabiliscono con razionale equilibrio i principi di una società intercomunicante con tutti i suoi beni, intellettuali, morali, giuridici e tecnici, perchè essa li accresca.
Su questa concretezza, i Varesotti sono stati largamente risorgimentali, come i milanesi e i comaschi, nel 1848 e nel 1859 e oltre.
Da loro parti' la sollecitazione all'ingente sviluppo dell' istruzione pubblica, dell'apprendimento delle arti e dei mestieri, dei rapporti e dei contratti giuridici ed economici·, dell'assistenza pubblica, della. revisione generale sullo stato e la competenza dell' amministrazione pubblica; il potenziamento del pensiero scientifico e della tecnica, il concetto della libertà individuale nella libera vita associata.
La letteratura insubre ha avuto un peso determinante nell'inizio e nella formazione dello stato italiano, fino alla compiuta unità nazionale.
Lo studioso e il turista che cercano di approfondire le proprie visite, trovano i più svariati temi delle più svariate epoche; come si trovano i tipi delle più svariate scuole modeme, gli sport, i luoghi di riposo all'aperto, gli alberghi, nella città capoluogo e in Provincia, ,segnatamente a Laveno. Luino, Cuvio, Cunardo, Duno, Valganna, Marzio, Viggiù; nel capoluogo, a S. Ambrogio, al Sacro Monte, è il meglio del clima, del panorama che va dalle alpi occidentali e centrali, aII'Appennino.
Le persone che amano approfondire tutti gli argomenti su tutti questi problemi che riguardano la Leponzia e l'Insubria. Il Varesotto antico o recente o attuale, non possono mancare di visitare alcuni musei e biblioteche dislocate in provincia ma, soprattutto, il museo civico formato d. ben 5/6 sezioni, dalla preistoria ad oggi, dall'ornitologia, daIla zoologia, alla mineralogia; la Pinacoteca, Ia Biblioteca Civica che conta decine di migliaia di volumi, tra le cui opere rare in molte lingue; preziose pergamene, stampe e manoscritti, provenienti da tutta Europa ed anche extraeuropei.
Accanto all'amore- per la cultura teoretica per l'estetica, onde si fanno convegni filosofici, artistici di alto livello; a Varese, a Busto ed altrove, si fanno mostre che riguardano l'industria, continuando in modo illustre antichissime tradizioni, tipiche dell'area storica che abbiamo delineato; la città di Milano si prolunga fino a Sesto Calende ed a Varese, non come fossero periferia, ma motori fondamentali della metropoli, culturale, artistica ed economica.
L'ingente movimento di persone e di merci su direttrici internazionali registrato nell'antìchità, preromana e romana, mantiene lo stesso indice e volume,proporzionato ai tempi moderni e supera di gran lunga quello di intere regioni d'Italia, non solo perchè zona di confini europei, ma perchè l'organizzazione sociale ha creato le premesse a tale movimento, un eIevato livello culturale ed una rigida volontà di lavoro. in un territorio non facile alla viabilità, dato il terreno spesso impervio e le linee viabili non ancora alla pari con il sempre crescente traffico e le esigenze di esso, non tanto locali, ma internazionali, verso il Sempione e il S. Gottardo.




Nelle pregevoli edizioni dell'Ente Provinciale per il turismo di Varese, si trovano ordinate illustrazioni e commenti dei suddetti valori, redatti anche in lingue straniere .



Altre opere del Prof, MICHELE GRAMATICA
Laureato in materie Letterarie nella Università Cattolica di Milano-nel 1943
(Collaboratore Universitario )

1,2 COMMENTARIO alle opere, di Bosch Gimpera
Devoto, Pisani, Pallottino, Rittatore
Vonwiller, Laviosa Zambotti,
3 GENTI E LINGUAGGI INDOEUROPEI E NON INDOEUROPEI
4 LA POLEMICA SUGLI ETRUSCHI
5 LA VALGANNA
6 L' AREA STORICA DI CUNARDO TRA IL VERBANO E IL CERESIO
7 CULTURA E LINGUAGGI IN LOMBARDIA NEL SECOLO XV
8 IL VARESOTTO E IL SUO SVILUPPO STORICO
9 ANTICHITA LOMBARDE
l0 ITALIA ANTICA

Carte Geografiche storico-archeologiche che illustrano queste opere di ARCHEOLOGIA E LINGUISTICA,