domenica 13 giugno 2010

TONNO ROSSO

quante scatolette finiscono nel nostro carrello spesa tutti i giorni ? praticamente sempre......è comodo , buono e saporito , si presta a mille ricette ed è considerato la panacea dei piatti veloci..........ma.....tutto ciò non può durare, leggete l'articolo sotto riportato

 In questo preciso momento a Marrakesh si decide il futuro di una delle risorse ittiche più preziose a livello mondiale. Fino al 24 novembre, nella città marocchina è infatti riunita la Commissione internazionale per la conservazione del tonno atlantico (Iccat) per decidere le azioni da intraprendere per la salvaguardia del tonno rosso.

Secondo gli esperti, lo sfruttamento di questa specie nel Mar Mediterraneo non è più sostenibile e il numero degli esemplari pescati annualmente dovrebbe essere almeno dimezzato rispetto alle attuali 30 mila unità. Le molteplici richieste al Parlamento europeo di limitarne la cattura e ripetute consultazioni con i pescatori hanno dato ben pochi risultati, e le azioni intraprese si sono dimostrate assolutamente inadeguate a salvare la specie dal declino.

Questa la posizione dell'Iccat (che dal 1969 è il referente delle politiche di protezione del tonno rosso) e di 80 paesi che lo scorso mese si sono riuniti a Barcellona per il Congresso Mondiale dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (Iucn). In quella occasione è stata votata una risoluzione simbolica per la protezione degli stock ed è stata proposta l'istituzione di un santuario a sud delle Baleari, come quello che da anni si sta tentando di creare per i cetacei, tra L'Italia La Francia e la Corsica (Balene (poco) sicure). Si unisce al grido d'allarme il Wwf che, oltre ad auspicare un limite al numero di tonnellate pescabili, propone che ne sia completamente vietata la cattura durante la stagione riproduttiva (maggio-luglio).

Dal giugno del 2007, nei nostri mari la pesca del tonno rosso è regolata da una legge europea. Ma il provvedimento sembra aver peggiorato la situazione. Basti pensare che le quote di pescato dell'Ue sono passate da 9.398 a 16.700 tonnellate, superando la soglia di 15.000 consigliata dall’Iccat. E che non è stato posto alcun vincolo alla cattura degli esemplari di peso inferiore ai 30 chilogrammi, cioè i più giovani (i tonni rossi possono arrivare fino ai 500). (Tonni senza scampo).

Tallone d'Achille della legge, denunciano i conservazionisti, è l'assoluta incapacità di controllo della sua applicazione. Tanto che - come testimoniato da Greenpeace - i divieti sono stati ampiamente trasgrediti sin dai primi giorni di vita del provvedimento. L'aumento della sorveglianza e delle ispezioni, riporta l'Iccat, non è servito a molto, benché altri sistemi siano in sperimentazione (Controllati a radar).

Il controllo delle attività illegali è senza dubbio un fattore cruciale per la tutela delle risorse ittiche, tuttavia, ci sono altri fronti su cui si potrebbe intervenire. Un articolo dell'Università della California pubblicato lo scorso settembre su Science, per esempio, propone l'utilizzo di un sistema di pesca basato sullo “catch shares”, cioè sulla assegnazione ai singoli pescatori di quote degli stock, vendibili ed acquistabili come azioni . Il sistema esiste già in molti paesi come Nuova Zelanda, Australia, Islanda, Canada e Stati Uniti, ma non in Europa (Pescatori e azionisti).

Fondamentale per l’avvio di una politica di salvaguardia resta comunque l’attività di ricerca, senza la quale nessuna strategia di conservazione può avere successo. Recentemente, per esempio, si è scoperto che i giovani tonni rossi del Mediterraneo arrivano fino alle coste dell'Atlantico prima della maturità sessuale, per poi fare ritorno nelle nostre acque. (Verso l'America e ritorno). La prova degli spostamenti transoceanici conferma, in questo caso, la necessità di politiche di gestione sovranazionali.

di Tiziana Moriconi