domenica 6 giugno 2010

SCIOGLIMENTO POLO NORD

certe considerazioni mi lasciano perplesso , non oso immaginare l'effetto sulla nostra civiltà

Ci siamo abituati a considerare immutabili le orbite dei pianeti del nostro sistema solare. In realtà, esse (come l'inclinazione degli assi dei vari corpi celesti) sono il frutto di complessi rapporti tra i reciproci campi gravitazionali: una situazione di equilibrio instabile, che potrebbe mutare in favore di equilibri diversi.

I geologi che studiano il passato della Terra hanno riscontrato che i mutamenti del clima hanno quasi sempre coinciso con cambiamenti nel campo magnetico del

nostro pianeta. Che rapporto ci sia tra i due fenomeni non è chiaro; ma c'è chi avanza l'ipotesi che l'estinzione improvvisa di intere specie viventi - i dinosauri ne sono un esempio - verificatasi più volte nel passato, sia da far coincidere con le brusche alterazioni del campo magnetico.
Che queste alterazioni si siano verificate, è ormai provato scientificamente.
Non si tratta di eventi avvenuti in remote ere geologiche. Secondo alcuni ricercatori, in tempi relativamente recenti, misurabili in migliaia di anni, la posizione dei poli era molto diversa dall'attuale. C'è anche chi parla di uno scambio di posizione fra Polo Nord e Polo Sud. Un nuovo rovesciamento improvviso dei poli magnetici, come quello che pare sia avvenuto in passato, provocherebbe forti terremoti lungo le faglie della crosta terrestre e gigantesche ondate di marea, generatte da movimenti dei fondali oceanici.

Si delineerebbe uno scenario di isole inghiottite dai flutti, coste spazzate dalle onde, porzioni di continenti sommerse mentre, al contrario, parte dei fondali potrebbe emergere alla luce.
Una prospettiva da Diluvio Universale. Alcuni profeti moderni, tra i quali Edgar Cayce, hanno diffuso, fra l'incredulità generale, visioni di questo tipo; ma forse, dopo le scoperte della scienza a proposito del campo magnetico terrestre, sarebbe bene considerare le future possibili catastrofi con minore scetticismo.

Se - come già descritto da certe leggende - l'asse della Terra dovesse ribaltarsi completamente, tutto il pianeta sarebbe squassato da uragani e onde di marea. Ci sono indizi che conforterebbero quanto detto dalle leggende a proposito di questi cataclismi. I grandi depositi di carbone in Inghilterra indicano che un tempo quelle regioni dovevano avere clima tropicale, con grandi foreste e paludi. Anche vaste aree del Nord America erano analogamente ricoperte da foreste pluviali. Per contrasto, l'Australia occidentale e l'America meridionale erano sepolte sotto una coltre di ghiaccio. Una possibile spiegazione a queste anomalie venne offerta negli anni '20 da Alfred Wegener con la teoria della "deriva dei confinenti", che tuttavia presuppone che enormi masse continentali siano col tempo spostate di migliaia di chilometri dalle loro posizioni originali. Secondo alcuni, l'ipotesi di un ribaltamento dell'asse terrestre costituisce una spiegazione più semplice. Sarebbe risolto anche il problema del ritrovamento di mammuth (i grandi elefanti primigeni) nella gelida Siberia, in un ambiente non certo in grado di supportare l'abbondante vegetazione necessaria per il sostentamento degli enormi mammiferi. Prima che i poli si spostassero, la Siberia aveva un clima tropicale, e i mammuth vi prosperavano. La coltre di gelo cadde così rapidamente da intrappolare nel ghiaccio mammuth interi, la cui carne si è conservata praticamente intatta per decine di migliaia di anni.

Un esemplare venne ritrovato con nello stomaco fiori non ancora digeriti. Se si dà una botta sufficientemente forte all'asse di un giroscopio, l'apparecchio può ribaltarsi completamente, continuando a girare nella nuova posizione di equilibrio. La Terra può essere vista come un enorme giroscopio, al quale l'avvicinarsi di qualche corpo celeste, o l'influsso combinato di diversi campi gravitazionali, può aver fornito in passato una "botta" abbastanza forte da ribaltarsi.

Un ingegnere americano di nome Hugh Brown ha ipotizzato nel 1967 che l'asse terrestre abbia subìto un'oscillazione di 90 gradi, non più tardi di settemila anni fa. Secondo Brown queste oscillazioni avrebbero carattere periodico; questo sembra del tutto improbabile: ma non implausibile è che spostamenti occasionali si siano effettivamente verificati nel passato.

Un sostenitore delle teorie di Brown, Adam Barber, ha avanzato una profezia in un volume dall'ottimistico titolo Il prossimo cataclisma, peggiore della bomba H. Secondo lui, nei prossimi dieci anni, comunque prima del 2005, l'asse terreste subirà un nuovo spostamento di ben 135 gradi, con conseguenze incalcolabili. La prospettiva è stata presa seriamente in esame da un geofisico, Peter Warlow, in un articolo pubblicato dall'autorevole Journal of Physics nel 1978. Secondo Warlow, lo spostamento sarà di 180 gradi: vale a dire un ribaltamento completo, con il Polo Nord al posto del Polo Sud. I suoi calcoli dimostrerebbero inoItre che questo evento si verifica all'incirca ogni due/tremila anni.

Come Immanuel Velikovsky, Warlow ha analizzato le narrazioni mitiche in cerca di prove per la sua teoria. Secondo lui, gli antichi Egizi hanno registrato quattro diversi ribaltamenti, in seguito ai quali il Sole è apparso mutare la direzione del suo corso nei cieli. I più recenti si sarebbero verificati nel 700 avanti Cristo, e prima ancora nel 1500 a.C.
Quest'ultimo evento corrisponderebbe alla data dell'estinzione della civiltà minoica a Creta, secondo Velikovsky.

Fonte: I misteri n. 9 - settembre 95