martedì 8 giugno 2010

PREVISIONE TERREMOTI

nel suo consueto editoriale Ennio Piccaluga , ci da un breve panorama sull' attuale situazione della ricerca sui terremoti, nulla di nuovo ma ancora tanto da imparare

Editoriale di Area di Confine numero 44 - Maggio 2009

TERREMOTO. PREDIZIONE E PREVENZIONE


Non è nostro intento alimentare le polemiche sorte dopo le rivelazioni del tecnico Giuliani in merito alla sua supposta previsione del tragico terremoto del 6 Aprile, a L’Aquila. Per quanto riguarda il responsabile della protezione civile, Guido Bertolaso, ritengo personalmente che la sua presenza sia un’autentica benedizione per la nostra gente e per il nostro tormentato e dissestato territorio. Non condivido però le affermazioni con le quali sanciva categoricamente la non prevedibilità dei terremoti, anche se sono disposto a riconoscere la buona fede di chi, prima di parlare, si è sicuramente informato sull’argomento consultando le preposte Istituzioni Scientifiche. E poi, sappiamo tutti che, anche utilizzando i sensori della presenza di radon, non c’è modo di prevedere con sufficiente attendibilità l’ora, il luogo e l’intensità di un sisma: questo è il responso della Scienza. Quello che però nessuno si è preoccupato di considerare è che ad ogni affermazione (o negazione) della Scienza bisogna sempre aggiungere “fi- nora”. Bisogna farlo sempre perché in questo campo ogni affermazione ha una consistenza dinamica e sappiamo bene (lo abbiamo verificato troppe volte) che “la verità di oggi potrebbe essere l’errore di domani”. In questo caso l’errore sarebbe (e forse lo è stato) veramente tragico, visti gli enormi danni e l’elevato numero di vittime. Prima però di trarre conclusioni affrettate, abbiamo inviato in Abruzzo due dei nostri migliori giornalisti, Michele Proclamato e Massimo Bonasorte, per seguire da vicino la vicenda e per intervistare il tecnico Giuliani, cercando di capire cosa e quali interessi potrebbero celarsi dietro questa vicenda che sembra tingersi di colori a tinte fosche. Personalmente ritengo che il vero modo di prevenire i terremoti, oltre che cercare di prevederli, sia quello di costruire case “a regola d’arte”. Dovrebbe essere normale in un paese in cui, forse, non c’è un solo metro quadro di terreno che non sia a rischio sismico. Dopo i terremoti dell’Irpinia e del Friuli eravamo tutti convinti che i nostri costruttori (e gli addetti ai controlli) avrebbero imparato la lezione. Così non è stato e, constatato che non siamo capaci di costruire case sicure, è perlomeno da ritenere meritorio l’intento di chi da tanti anni cerca di trovare una soluzione alla possibilità di prevedere gli eventi sismici. Anche se, noi che ci interessiamo di “Scienza di Confine” sappiamo bene che trovare delle reali soluzioni alle grandi domande dell’Umanità (free energy, cura del cancro, UFO, traduzione dei testi sumeri, previsione dei terremoti…..) può comportare dei rischi che vanno dal discredito alla denuncia, ma anche al licenziamento, all’internamento in case di cura o….peggio.
Non vogliamo quindi trarre conclusioni ma, con i nostri servizi, intendiamo darvi degli elementi per cercare di arrivare alla verità. Può sembrare presunzione, considerato che tutti i media nazionali sono presenti in forze sull’argomento e sul luogo del disastro ma, francamente, diffidiamo dell’Informazione Ufficiale, così come diffidiamo delle verità di comodo della Scienza Ufficiale. In questo terremoto sono morti i nostri cari ed i nostri figli e nessuno, per meschini interessi personali o di casta, dovrà occultare le verità che emergeranno!
Per fortuna, gli argomenti “di Confine” sono tanti e non sempre drammatici: oltre che a L’Aquila, i nostri inviati sono in giro per il mondo per darci testimonianza dei tanti misteri che restano ancora irrisolti. Questo mese Stefano Panizza, dal Perù, ci ha inviato uno splendido servizio sulle famose “Piste di Nazca”. Finalmente possiamo osservare da vicino, con foto in alta risoluzione, le tracce lasciate da una antica civiltà di cui non sappiamo praticamente nulla e di cui non abbiamo neanche una datazione certa: quattromila , novemila anni fa? La roccia purtroppo non si può datare ma sicuramente, in epoche remote, c’era qualcuno sul nostro pianeta in grado di costruire piste capaci di durare migliaia di anni. A quale scopo? Non vorrei sembrare lapalissiano ma, per quanto ne so, piste di qual genere servono solo negli aeroporti. Analoghe, monumentali tracce di un’antica civiltà sono presenti nella più vicina Mesopotamia, tracce che potrebbero oscurare la pur grandiosa civiltà egizia. Quello dei Sumeri e degli Anunnaki è un mondo che, forse volutamente, è stato per molto tempo ignorato ma che , dopo i libri di Zecharia Sitchin, sta emergendo prepotentemente.
In questo numero, Pietro Albanese nel suo articolo “Il faro degli dei” introduce gli articoli che a firma sua e di Roberto Boncristiano ci forniranno inedite, importanti considerazioni che ancora una volta non mancheranno di destare stupore e polemiche. E forse, dopo le loro rivelazioni, nulla nella sumerologia sarà più come prima.

di Ennio Piccaluga
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ennio.piccaluga@acaciaedizioni.com