mercoledì 9 giugno 2010

PREPARARSI AL 2012

Editoriale di Area di Confine numero 50 - Novembre 2009

2012. PREPARARSI ALLA FINE OPPURE...

 Non si ancora bene di cosa dovremo morire in questa fatidica data e sembra che gli elementi (aria, acqua, terra e fuoco) vogliano agire all’unisono, scatenando nello stesso istante ogni possibile cataclisma. Paradossalmente, è proprio questa esagerazione a darci tranquillità: la rarità di accadimenti quali un diluvio universale, la caduta di un enorme asteroide o l’inversione del campo magnetico terrestre, nonché l’improbabilità di eventi mai registrati come l’inversione del moto di rotazione terrestre e l’esplosione di fl ares solari distruttivi, dovrebbe portare praticamente a zero l’ipotesi di un contemporaneo verifi - carsi di tali sciagure. L’ipotesi di tante eventi apocalittici in contemporanea ci fa capire chiaramente che qualcuno, sulle nostre paure, ci marcia alla grande. Quasi tutti, forse, fra quelli che se ne occupano. E’ quel “quasi”, questo incerto, approssimativo avverbio, a rovinare tutto. Si, perché basterebbe che una sola di queste previsioni fosse esatta per dare consistenza e drammaticità all’intera questione e in fondo, il nostro occuparcene con una certa insistenza è un arduo tentativo di comprendere se qualcuna delle prospettive preconizzate possa essere in qualche modo attendibile. Con la segreta speranza, ovviamente, che tutto si risolva in una bolla di sapone. Intanto i mesi passano e la critica data si avvicina rapidamente, e con essa la possibilità che possa essere la paura a fare dei danni, quelli veri. Immagino già la notte del 21 (o del 23) Dicembre dell’anno in questione. Siete veramente certi, voi, moderni uomini del ventunesimo secolo, eredi dell’illuminimo e dei progressi scientifi ci del secolo precedente, che non morireste di terrore se nelle vostre vicinanze esplodesse un petardo o si verifi casse un pur minima scossa di terremoto? Se non riusciremo a smitizzare rapidamente la faccenda, la paura potrebbe raggiungere livelli parossistici. Ma ciò potremo ottenerlo non smentendo per partito preso le ipotesi in oggetto, ma discutendone ed approfondendo con cura questi temi. In fondo è ciò che non conosciamo a farci veramente paura e, forse, potrebbe essere la paura a fare i danni maggiori. La soluzione allora è evidente: approfondire le nostre conoscenze storico-scientifi che e magari leggere Area di Confi ne. Se poi non dovesse accadere niente di niente, almeno ne usciremo più forti, preparati e consapevoli, proprio come descritto da qualcuna delle tante profezie e proprio come riportato nel nostro articolo di apertura di Raimondo Galante “ 2012 Fine o Inizio?”. In effetti, fatti i dovuti calcoli, l’Inizio è l’ipotesi più probabile. Nel frattempo, andiamo al cinema a vedere l’apocalittica pellicola di Roland Emmeritch “2012”. Saremo noi stessi di Acacia a presentarne la prima a Milano a Novembre di quest’anno. Solo affrontandole potremo vincere le nostre paure! Queste vengono alimentate nei periodi di incertezza economica e politica e, se non bastano quelle della fi ne del mondo, ce ne sono anche altre più subdole , di quelle paure per chi ha fi ducia nella scienza e nei ricercatori e di chi è pronto a vaccinarsi subito per immunizzarsi da un qualcosa che è temuto solo perché presentato in un certo modo. Prima però di prendere decisioni affrettate, leggete l’articolo di Roberto la Paglia “A/H1N1-Inganno globale?”. Lo so, documentarsi costa fatica, ma in cambio abbatte le paure e forse…..ci salva da mali peggiori dell’infl uenza. Purtroppo, forse proprio nel campo medico-farmaceutico potrebbe annidarsi un mostro generato da interessi economici in un settore che eticamente avrebbe dovuto esserne immune. Oltre all’articolo di La Paglia, c’è anche la recensione al libro del dott. Giuseppe Nacci, un libro sui mali incurabili incredibilmente facile da leggere e , nello stesso tempo, giudicato il miglior testo scientifi co del 2006. Genio è colui che rende comprensibili gli argomenti ritenuti “diffi cili”. Doveva essere sul numero scorso ma per motivi editoriali è slittata su questo. L’ultima grande paura è quella degli UFO e degli alieni, alcuni dei nostri temi preferiti, forse perché soggetti ad un rigido cover-up. Il mistero è ciò che attrae di più, non c’è dubbio, e su questo numero sono molti gli articoli che se ne occupano. Paolo Bergia, giornalista di Rete- Ufo coglie addirittura una connessione fra Futurismo ed E.T. con un articolo di una certa, inconsueta raffi natezza. Ma si parla di UFO anche nell’articolo di Pietro Marchetti (GAUS), “Ufo e invisibilità”, come pure in quello di Giacomo Casale “Roswell, le rivelazioni di Philip Corso”. Sapete infi ne con quale delle tante lingue adoperate cominciano i saluti per eventuali E.T. incisi sul disco posto a bordo della sonda Voyager? La risposta nell’articolo di Betty Galanti “Houston chiama Nibiru”. Ma a questo punto penso che molti di voi abbiano già capito qual’è questa lingua.
Buona lettura

di Ennio Piccaluga
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