mercoledì 9 giugno 2010

PIRAMIDI

siamo abituati a dare per scontato troppe cose , le piramidi sono lì da sempre ed è normale che ci siano , ma basta una visita ravvicinata per scoprire che forse le cose non sono esattamente come ci hanno fatto credere fino ad oggi.............buona lettura

Editoriale di Area di Confine numero 48 - Settembre 2009

OLTRE LE PIRAMIDI

Ricordo di essere rimasto impressionato dalla descrizione di Albanese quando, per la prima volta, si era trovato al cospetto delle piramidi di Giza. Pietro, descrivendo la sua sensazione all’avvicinarsi alle eterne costruzioni, riesce a trasmettere una genuina emozione quando, giunto a poche centinaia di metri, dice di aver alzato istintivamente le mani al cielo esclamando “Dio mio, ma cosa ci hanno mai raccontato finora?”.
In quelle parole vedo confermate ed estrinsecate le perplessità e i dubbi che ho sempre nutrito nei confronti di una storiografia ufficiale che descrive le piramidi come monumenti funerari fatti costruire da faraoni egizi.
Capisco gli archeologi egiziani: per un popolo che può riscattare le sue umiliazioni odierne con la dignità di una simile memoria storica non sarà mai ben accetta nessuna teoria che adombri un qualsiasi intervento esterno che non preveda “gli antichi Egizi” nella costruzione della civiltà del Nilo. Non capisco però gli studiosi europei che mai, fino a pochi anni fa, hanno affacciato ipotesi diverse da quelle degli archeologi egiziani. Mi viene il dubbio che molti di questi studiosi, abbiano costruito le loro conoscenze sulle inquadrature di alcuni “colossal” degli anni Cinquanta in cui migliaia di schiavi trascinavano enormi blocchi di pietra fatti rotolare su tronchi di legno per chilometri verso il cantiere della valle di Giza. Senza rendersi conto che ciò non è possibile e che qualsiasi tronco, sotto un masso di venti tonnellate, finirebbe rapidamente sbriciolato. Purtroppo, e questo è un punto dolente della cultura degli ultimi secoli, gli archeologi non hanno mai avuto una preparazione scientifica, lì dove la loro formazione è stata sempre prevalentemente umanistica. Un archeologo-ingegnere non avrebbe avuto molta difficoltà a capire che sarebbe stato impossibile per un popolo di cinquemila anni fa, privo di utensili metallici, costruire, trasportare e posizionare fino a quasi centocinquanta metri di altezza oltre due milioni di blocchi di pietra pesanti decine di tonnellate. Per la verità, ciò è forse ancora impossibile per noi, uomini del XXI secolo. Uno dei monumenti più importanti da noi realizzati, la Tour Eiffel, pesa oltre diecimila tonnellate mentre, per la Grande Piramide, i conti si fanno in (molti) milioni di tonnellate.
Sollevare anche di pochi metri un masso di venti tonnellate è un’impresa titanica, mentre portarlo a cento metri di altezza e posizionarlo con precisione micrometrica è praticamente impossibile. Per questo vi proponiamo l’articolo di Roberto la Paglia “Oltre le Piramidi”, per indagare oltre la normale storiografia, perché è ormai evidente che c’è stata una civiltà che molte migliaia di anni fa disponeva della avanzatissima tecnologia necessaria per poterci lasciare tante megalitiche testimonianze. Qualcuno penserà che ormai si sfonda una porta aperta, ma non è così perché tuttora nelle nostre trasmissioni televisive e sui libri di storia antica si parla di “antichi Egizi” e di tombe per faraoni. Affermare, poi, che la civiltà egizia sia stata creata dalla stessa mano che secoli prima aveva generato la civiltà sumera, potrebbe suonare per alcuni come un’autentica eresia, eppure ci sono ormai autorevoli ed indiscutibili riscontri in merito. Ma andiamo oltre. Dopo la pausa estiva Area di Confine torna da voi con rinnovato entusiasmo e nuovi argomenti. Uno di questi è proprio l’ormai abusato 2012, visto però da un’ottica diversa e più realistica dal nostro collaboratore Stefano Panizza. Egli, almeno in parte, fuga i timori generati da questo fatidico numero dimostrando, nei limiti del possibile, che questa data non è da temere più di qualsiasi altra. Con ciò attestiamo anche di non essere legati a nessun carrozzone catastrofista e di dar credito più a speculazioni e studi seri che ad affermazioni gratuite e teorie senza fondamento. Sempre però, e senza preclusioni, lasciamo aperta la porta ad altri studi che possano in qualsiasi modo, dimostrare il contrario. E ancora, può esserci un collegamento fra entità aliene ed occultismo? Non è da escludere, viste le somiglianze fisiche fra le descrizioni delle due entità. Ce ne parla Armand du Prez nel suo articolo “Ufologia occulta”. Ma c’è anche chi indaga sulla connessione UFO-terremoti: per quanto strano, sembra che fra i due fenomeni possa esserci una imprevista relazione. E sono ancora tanti gli articoli di questo numero, pronti a stupirvi.

Ennio Piccaluga
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