domenica 6 giugno 2010

PIRAMIDI ITALIANE

sembra incredibile ma anche nella proviincia di Lecco esistono le piramidi....resta il mistero......perchè e chi ?

LE PIRAMIDI DI MONTEVECCHIA (Lecco) dal sito della ProLoco di Montevecchia

Quando nel 2001 il professor Vincenzo Di Gregorio di Montevecchia scrisse sul proprio sito web che nel parco del Curone, a Montevecchia, era stata riportata su tre colline l’esatta copia delle piramidi di Giza (con medesima forma geometrica, angolazione e reciproco orientamento) scoppiò subito il finimondo: il server che ospitava il sito andò immediatamente in tilt, preso d’assalto da visitatori di tutto il mondo, con più di 20.000 accessi l’ora.
Questo scoop sulle piramidi di Giza in Brianza replicate non si sa come dall’originale in epoche remote, necessariamente con supporto visivo-progettuale dall’alto del cielo e quindi alieno, catapultò l’interesse di ufologi, amanti del mistero e compagnia cantante dalla piana dei faraoni al luogo più suggestivo ed antropicamente antico del Brianzashire: la valle del Curone giustappunto.
In questa zona di Brianza che conta i più antichi insediamenti umani della Lombardia (alla cascina Bagaggera sono stati ritrovati resti dell’uomo di Nehandertal, risalenti a 60.000 ani fa) è quasi certo che 5.000 anni fa si celebrassero riti collegati al ciclo delle costellazioni, simili a quelli celebrati dagli antichi Egizi. E da ciò supporre che qualche astronave, in quell’epoca primordiale della storia umana, sia atterrata per uno o più incontri ravvicinati del terzo tipo, il passo è davvero breve.

La somiglianza indubbiamente colpisce. E’ soprattutto il rilievo aero-fotogrammetrico a lasciare stupiti: come nota il professor Di Gregorio, la disposizione pressoché rettilinea delle tre piramidi brianzole richiama esattamente la disposizione delle tre stelle centrali (la cosiddetta cintura) della costellazione di Orione, replicata nelle ben più celebri piramidi egizie della Piana di Giza, ovvero Cheope, Chefren e Micerino.
Le tre piramidi brianzole sono conformate a gradoni, come quelle sudamericane, ma che siano state fatte così per mere finalità agricole è da escludere, in quanto l’area collinare delle piramidi è sostanzialmente rocciosa e non per nulla denominata prati magri dalla amministrazione del parco del Curone.

L’ipotesi quindi è che tali piramidi, pur ricoperte da sabbia e terriccio povero nel corso dei millenni, siano costituite a livello sottostante da una realizzazione a gradoni in pietra: si tratterebbe quindi di strutture antropiche, artificiali, alte 50 metri ed evidentemente irrealizzabili con il contributo del lavoro di una sola persona.
Le piramidi brianzole sono poste su un asse obliquo da nord-ovest a sud-est, ruotate quindi di 90° in senso orario rispetto alle tre piramidi di Giza, ciò nonostante replicano in proporzione quasi stupefacente la posizione delle tre piramidi egizie e la disposizione siderale delle tre stelle della cintura di Orione: Alnitak, Alnilam e Mintaka.

La prima piramide è quella a sud ed è la più frequentata dal turista di passaggio: è caratterizzata da uno spiazzo sulla sommità con una decina di cipressi innestati sul terreno, a pianta circolare. La seconda, quella centrale, è meglio conosciuta come Belvedere Cereda.

Tale piramide non è praticabile direttamente come la prima, ciò in quanto è proprietà privata e circondata da una palizzata in legno. In ogni caso, anche da lontano la vista di questo cumulo piramidale troppo regolare non può fare a meno di richiamare realizzazioni piramidali umane di altre parti del mondo, come la centro-sudamericana. Sulla sua sommità le prime investigazioni archeologiche hanno localizzato una costruzione risalente al 500 A.C., di probabile realizzazione celtica, avente probabili funzioni o di tipo religioso o di osservatorio astronomico.
L’identificazione della terza, più a nord est, è invece meno facile, in quanto ricoperta di bosco di carpini e querce: il rilievo aereo tuttavia consente di posizionare e qualificare questa terza realizzazione piramidale con maggiore precisione e certezza. Va detto che, a differenza delle piramidi egizie, costruite partendo da zero con il contributo del lavoro di secoli di migliaia di scavi grazie all’apporto di enormi pietre, in questo caso le piramidi sarebbero state realizzate partendo da nucleo di pietra già esistente, ed asportando il materiale pietroso in eccesso. Come si è detto la zona del Parco del Curone, è – con la Valcamonica - il sito archeologico più antico dell’intera Lombardia. Il professor Di Gregorio ha ipotizzato una datazione relativa, indicando un periodo compreso tra i 4000 e i 5000 anni fa Alcune scoperte ipotizzano l’ingresso nella pianura padana, nel 4500 a.C. di popolazioni provenienti dalla regione anatolica, giungendo in Brianza intorno al 4000 a.C. E proprio in quel periodo storicamente buio gli incontri ravvicinati con forme di vita aliene potrebbero essersi svolti con regolarità, lasciando come testimonianza questo alacre lavoro di scavo piramidale da parte dei primi abitatori della Brianza County.