sabato 12 giugno 2010

OLIO DI COLZA

in relazione ai continui aumenti del costo dei carburanti, ho ritenuto interessante riproporvi questo articolo, da quel che si legge sembra più un problema fiscale che un problema meccanico

La princiale rivista automobilistica fa il punto sull'utilizzo dell'olio di colza come carburante iniziando un test di durata sulla propria pista privata. E' in edicola il numero di maggio con un dossier di 6 pagine dedicato alla "colzamania". Come Ecoage proveremo a commentare il loro lavoro raccomandando a tutti la lettura della rivista per qualsiasi approfondimento (Quattroruote di maggio 2005, numero 595).

Le premesse del sono simili a molti altri articoli sulla colza. E' una pratica illegale per evasione delle accise (pari a 0,413 euro per ogni litro di gasolio). La stessa Agenzia delle Dogane ha specificato in un comunicato del 12 aprile 2005 le conseguenze della violazione dell'art.40 del Dlgsl 504/1996, da sei a tre mesi e multa del doppio dell'imposta evasa non inferiore in ogni caso a 7.500 euro. Questo aspetto è di fondamentale importanza da un punto di vista della legalità ma secondo il nostro punto di vista non elimina le perplessità di natura politica sul mancato utilizzo dei biocarburanti fino ad ora. L'articolo rimarca la differenza tra biodiesel (carburante prodotto e trattato dall'olio di colza secondo la normativa europea EN 14214) e olio di colza (materia prima di uso alimentare/industriale). Infine si specifica come il costo di produzione del biodiesel sia superiore a quello del gasolio al netto delle accise. Per rifornire tutta Italia (22 milioni di tonnellate di gasolio l'anno) sarebbero necessari 22 milioni di ettari coltivati a colza. Poca enfasi viene invece fatta sul minore inquinamento prodotto dall'utilizzo del diesel. Aspetti del fenomeno già trattati da molti quotidiani e magazine italiani.

Detto questo passiamo alle informazioni a valore aggiunto riscontrate nel loro dossier. La rivista Quattroruote ha iniziato sulla propria pista privata tutti i test su una Fiat Punto JTD 86 cv. Le prove hanno riguardato quattro modalità di utilizzo del carburante:

  • 100% olio di colza
  • 70% olio di colza + 30% gasolio
  • 30% olio di colza + 70% gasolio
  • 100% gasolio

L'utilizzo dell'olio di colza al 100% (senza gasolio) ha provocato forti difficoltà in accensione. Alla fine il motore parte e funziona regolarmente ma con molta fatica per la batteria in fase di accensione. In condizioni atmosferiche rigide l'olio di colza gela rendendo inutilizzabile l'automobile. I test più interessanti sono invece le miscele 70-30 e 30-70. In questi casi l'olio di colza si mescola facilmente con il gasolio, il motore funziona e la fumosità diminuisce. E' interessante il dato sui consumi. Secondo Quattroruote il consumo medio aumenta e si riducono le prestazioni. La velocità massima scende da 169,5 Km (100% gasolio) a 165,8 (70% olio di colza) e l'accelerazione 0-100 km/h passa da 11,3 sec. a 11,9 sec. (70% olio di colza). Il consumo ad una velocità di 120 km/h aumenta da 17,6 km con un litro di gasolio a 15,2 km con una miscela 30% gasolio e 70% olio di colza. Ciò nonostante la spesa per il combustibile per una percorrenza di 20.000 km si riduce da 1.356 euro (solo gasolio) a 1.102 euro (30% gasolio - 70% colza) anche per effetto dell'evasione delle accise nel caso dell'olio di colza. Rimandiamo alla lettura del loro articolo per tutti i risultati tecnici del test.

Quattroruote proseguirà nei prossimi mesi un test di durata per analizzare le conseguenze alle parti meccaniche dell'automobile. Sono state fotografate le parti interne del motore e dell'iniezione per analizzare gli effetti di lungo periodo nel caso del gasolio, dell'olio di colza e delle miscele 30-70 e 70-30.

In conclusione: l'olio di colza funziona, è illegale, non è un carburante, le automobili perdono lievemente in performance e consumi ottenendo un risparmio complessivo dato soprattutto dall'evasione delle accise. Le automobili continuano a girare sulla pista di Quattroruote e senza dubbio seguiremo tutti con interesse i risultati dei loro test scientifici.

Con l'occasione ci complimentiamo con la rivista Quattroruote pur non essendo del tutto d'accordo con la loro impostazione nei confronti del biodiesel. Nel silenzio del mondo politico sulla "colza mania" la rivista ha preso in seria considerazione il fenomeno senza stigmatizzarlo o ignorarlo dedicandogli invece ampio spazio persino in copertina.