domenica 13 giugno 2010

MINI BATTERIE

Batterie a forma di fiore

Nanotubi di carbonio e ossido di manganese, disposti come petali, da usare come pile. Uno studio su Nano Letters

 La prossima generazione di batterie potrebbe basarsi su “nanofiori”. Questa l’idea di un gruppo di chimici cinesi del Research Institute of Chemical Defense e dell’Università di Pechino, che hanno realizzato delle nanoparticelle di carbonio, disposte a forma di fiore, in grado di sostituire i sistemi di alimentazione elettrica convenzionali, garantendo maggiore potenza, capacità di conduzione e durata. Lo studio è disponibile online su Nano Letters.

Processori sempre più potenti, comandi a distanza ancora più interattivi, apparecchi elettronici molto più multifunzionali. E, per giunta, sempre più piccoli. Da qui nasce l’esigenza di realizzare e sostituire le normali batterie ricaricabili, come gli accumulatori litio-polimero, con batterie di nuova generazione.

I ricercatori hanno ricostruito, a livello molecolare, strisce di carbonio puro, 50mila volte più sottili di un capello, e le hanno poi assemblate in “grappoli”. Su questi nanotubi di carbonio, veri e propri elettrodi con una grande capacità conduttiva, è stato successivamente inserito ossido di manganese - tramite un processo molto economico chiamato elettrodeposizione. In questo modo si è ottenuto un rivestimento tentacolare che, visto al microscopio elettronico, ricorda un fiore.

Rispetto alle batterie realizzate con materiali convenzionali, i “nanofiori” possono immagazzinare molta più energia, durano più a lungo e sono molto più efficienti dei normali dispositivi al litio. “La capacità di ritenzione della carica”, spiega Gaoping Gao, coordinatore dello studio, “ è molto buona, circa il 50,8 per cento in condizioni standard, e il ciclo di vita molto lungo - la perdita di capacità è solo del 3 per cento, dopo 20mila cicli di carica e scarica. Così si apre la strada verso congegni di nuova generazione”. (i.n.)