martedì 8 giugno 2010

LA MACCHINA VOLANTE DI TESLA 1

e se gli UFO non fossero affatto extraterrestri ? ............

Tratto da Area di Confine42 - Marzo 2009

“[...] la mia sarà la macchina volante del futuro, più pesante dell’aria pur non essendo un velivolo; [...]Non avrà ali, sarà solida e stabile. La si potrà osservare sul terreno e nessuno capirà mai che si tratta di una macchina volante... sarà in grado di muoversi a piacimento nell’aria in qualsiasi direzione, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, senza temere i vuoti d’aria e le correnti... potrà rimanere assolutamente ferma nell’aria per poi ripartire velocemente [...]”
(N. Tesla)


In alcuni precedenti articoli pubblicati su questa rivista si è accennato all’ipotesi che esista una significativa percentuale di avvistamenti Ufo non riferibile ad attività aliene sul nostro pianeta. Tale ipotesi, che potrebbe avere una certa valenza ai fini della ricerca, comporterebbe un riesame approfondito della casistica e la creazione di nuovi archivi creati in base all’origine degli oggetti avvistati. Sinteticamente, senza tenere conto dei numerosi falsi e delle manifestazioni atmosferiche erroneamente scambiate per Ufo dai testimoni, potremmo parlare di tre distinte categorie: oggetti di natura extraterrestre con presenze a bordo, sonde di natura extraterrestre senza occupanti e oggetti di natura terrestre la cui esistenza ci è stata fino a oggi tenuta segreta. Tralasciando le prime due ipotesi, sulle quali la ricerca ha prodotto innumerevoli riscontri, ci occuperemo invece della terza e più controversa eventualità, cercando per quanto sia possibile di attenerci alle documentazioni esistenti senza cadere in facili teorie di complotto o semplici fantasie.

di Armand du Prez

UN MISTERIOSO INVENTORE

 Il titolo “My invention” riguardante una autobiografia a puntate pubblicata nel 1919 su Electrical Experimenter, forse a molti non dirà nulla in particolare, ma probabilmente il nome del suo autore, Nikola Tesla, suonerà di certo più familiare; sfogliando quelle pagine è sorprendente ritrovarsi a leggere abbondanti riferimenti ad alcune macchine volanti già progettate e in corso di realizzazione.
Alcuni storici hanno voluto individuare in queste affermazioni la volontà da parte di Tesla di realizzare degli aerei o degli elicotteri; questo è quanto afferma anche Margaret Cheney, autrice di una delle migliori autobiografie su Tesla. Ma era veramente questa l’idea del misterioso inventore?
L’idea della Cheney deriva da alcune affermazioni dello scienziato, e più in particolare da alcuni suoi riferimenti al problema del decollo verticale; in realtà, Tesla si riferiva a una macchina aerea priva di piani di sostentamento, di alettoni e di attacchi esterni: di cosa parlava esattamente?
Non era certo interessato alla missilistica, non si riferiva quindi a un razzo a combustione; accennava invece a una macchina a reazione controllata sia meccanicamente che per mezzo di energia trasmessa senza fili.

ALCUNE CONSIDERAZIONI

L’intero Universo è formato da cariche elettriche, neutroni, protoni, elettroni; la vera sfida risiede nel trovare il modo di accedere e di usare questo infinito moto elettrico perpetuo, cosa che probabilmente Tesla aveva già pianificato visto che la sua macchina aveva già superato la fase di progettazione. Prima di essere un ingegnere elettrico, Tesla si era interessato di ingegneria meccanica e l’ipotesi che avesse unito queste sue due conoscenze, cementandole con il genio che lo animava, non è certo da scartare; rimane il fatto che se gli venisse accreditata la costruzione di un velivolo simile agli Ufo, non solo si aprirebbero nuove frontiere di ricerca, ma ci troveremmo anche ad affrontare un inquietante interrogativo: se Tesla aveva trovato il modo di sfruttare l’energia che ci circonda, che fine ha fatto questa sua intuizione? Perché continuiamo a usare combustibili tradizionali se virtualmente avremmo una nuova tecnologia disponibile già da tanto tempo?
In ogni caso, come ci eravamo ripromessi all’inizio, non vogliamo scivolare in discorsi tipici delle teorie di complotto; rimane il fatto che Tesla aveva forse tra le mani qualcosa di assolutamente innovativo e lo descriveva con le stesse immagini con le quali descriviamo oggi quegli strani oggetti volanti che corrispondono al nome di UFO.
Proprio su questo argomento William Lyne ha scritto due libri, riportati in ultimo tra le fonti consultabili, all’interno dei quali sostiene una tesi forse troppo estremista, ma che per alcuni suoi aspetti vale la pena considerare, almeno relativamente a quella parte di avvistamenti che potrebbero non avere natura aliena.
Lyne sostiene con radicale convinzione che tutti gli Ufo fino a ora avvistati sarebbero di origine terrestre, frutto di segreti militari tenuti nascosti da moltissimo tempo; questo modo di pensare si scontra con le innumerevoli e inspiegabili prove di presenze aliene sulla Terra e nasce sicuramente da una visione pessimistica e cospirazionistica del problema; la parte più interessante riguarda invece la sua trattazione del caso Tesla, in particolare quella che riguarda i sistemi avanzati di propulsione. Sulla scorta delle ricerche compiute da Lyne, risulterebbe che Tesla era andato molto avanti nella realizzazione di una macchina volante elettrica, e aveva già costruito un sistema di guida giroscopico nel 1917.
Le apparecchiature vennero testate superando una prova di 200 miglia con l’appoggio della Sperry Gyroscope Company, una società industriale statunitense fondata nel 1910, a Brooklyn, da Elmer Ambrose Sperry, inventore tra l’altro di una speciale bussola giroscopica molto usata in marina e in aviazione; attualmente la società, dopo varie vicissitudini, si è specializzata in elettronica ed è presente sul mercato con il nome di Unisys.