domenica 13 giugno 2010

INTERNET IN ORBITA

chissà se presto avremo anche astronauti in Style.it, la notizia è interessante ed in certo senso rimpicciolisce ancor di più questo nostro universo..........

Internet va in orbita

La comunicazione tra sonde e navicelle spaziali è a un punto di svolta: l'agenzia americana e Vint Cerf sono all’opera per dar vita al primo sistema Web interplanetario

 Vint Cerf, padre di Internet e uno dei gestori del motore di ricerca Google, sta collaborando con la Nasa per riciclare il sistema di Internet, creando una rete di comunicazione “interplanataria” tra sonde spaziali: una “banda larga”, per fare un esempio, che unisca la Terra alla Luna e a Marte.

La creazione della Rete interplanetaria si basa sull’inserimento dei nuovi software in apparecchiature già inviate nello Spazio, e in quelle che dovranno essere inviate nel futuro. La prima sonda a essere stata modificata è la “ex” Deep Impact, oggi rinominata Epoxi: il nuovo software, installato senza modificare l’hardware e le antenne del dispositivo, è stato testato con successo in questi giorni (qui il link al sito della Nasa). I risultati aprono la strada alla costruzione di un “telaio” di comunicazione interplanetaria via Internet che, entro il 2010, dovrebbe essere adottato dalla Stazione Spaziale Internazionale, che ospita al momento due astronauti.

L'idea non è certo nuova: dagli anni Sessanta la Nasa sta creando un sistema di comunicazione noto come Deep Space Network (Dsn) con l'obiettivo di far comunicare gli equipaggi delle navicelle e delle sonde che se andranno in giro per il Sistema Solare. Ad oggi, il Dsn è una complessa rete di antenne e rilevatori utilizzati nelle missioni spaziali per effettuare osservazioni astronomiche via radar e per inviare e captare onde radio. Questo sistema, fondamentale nella trasmissione di dati da e verso navicelle e sonde spaziali, è attualmente costituito da tre basi di riferimento distribuite su un arco di 120 gradi: in California (Goldstone, Deserto di Mojave), in Spagna (Madrid) ed in Australia (Canberra).

Con un sistema analogo a quello utilizzato dalle reti telematiche on line, i ricercatori della Nasa stanno ora mettendo a punto un nuovo sistema di trasmissione e gestione di informazioni su lunga distanza. Il protocollo TCP/IP (Internet Protocol Suite), attualmente adottato per configurare il computer quando viene impostata una connessione di rete, verrà riutilizzato - con le opportune modifiche - per la comunicazione tra satelliti artificiali a livello “locale” o “planetario” (per esempio tra due sonde che ruotano intorno a Marte).

Un altro protocollo, attualmente in sperimentazione e denominato Dtn (Delay Tolerant Network), servirà la comunicazione tra dispositivi che si trovano a distanze molto più grandi. Questo protocollo sembra permettere di non perdere dati anche se la trasmissione viene interrotta in caso di oscuramento del segnale (provocato, per esempio, dalla zona d’ombra del pianeta). Consentirebbe inoltre di gestire errori nella trasmissione e recuperare, eventualmente, pacchetti di informazioni danneggiati (Per maggiori dettagli si rimanda a un articolo apparso su Nature il 27 ottobre scorso) . (i.n.)

tratto da Galileo giornale di scenza e problemi globali