domenica 6 giugno 2010

GRANO TRANSGENETICO

L'articolo che vi propongo oggi, parla di interessanti ipotesi secondo le quali alcuni cereali ed animali domestici non sono frutto della normale evoluzione del nostro pianeta, secondo alcuni esperti il grano è un vegetale troppo evoluto che mal si colloca tra le normali specie che comunemente crescono in natura....sarà vero ?

Tratto da Area di Confine n° 33 Giugno 2008

di Ennio Piccaluga


La Planisphere tablet /VII sec a.C.)

Nel precedente numero della nostra rivista abbiamo rilevato le contraddizioni insite nelle tesi di alcuni studiosi inglesi dell’Università di Bristol relative alla possibile traduzione della cosiddetta Planisphere Tablet (Fig. 1) ritrovata nel secolo diciannovesimo fra gli scavi della biblioteca di Ninive. A nostro avviso, la caduta nel 3123 a.C. dell’asteroide che ha causato il cratere di Koefels, in Austria (avvenimento confermato dal semiologo Patsy Nicholas di Falco, con una ricerca sugli antichi testi Veda indiani che parlano di uno stesso, apocalittico passaggio meteorico nella stessa data), contrariamente a quanto ipotizzato dai ricercatori britannici, non fu però la causa della distruzione di Sodoma e Gomorra in quanto la datazione biblica dell’avvenimento, riportato nel 2024 a.C., distanzia di più di mille anni i due eventi. Del resto, rimane alquanto misteriosa la modalità con cui è stata tradotta la Planisphere Tablet . Gli studiosi britannici ipotizzano che lo storico reperto rappresenti una mappa stellare relativa ad una determinata epoca. Non è dello stesso avviso il sumerologo Zecharia Sitchin e non è facile dargli torto in quanto le sue tesi sembrano più supportate dalla logica. Osservando infatti una rappresentazione grafica della tavoletta (Fig. 2) si può notare che essa è composto da otto settori, alcuni dei quali, per la verità, sono alquanto deteriorati. Ad un primo approccio, sembrerebbe trattarsi di una mappa con la descrizione di percorsi spaziali e delle relative modalità di navigazione. Ma è possibile ipotizzare mappe di navigazione spaziale risalenti, forse, al 3-4000 a.C. ?

La dominante concezione evoluzionista della storia esclude assolutamente questa ipotesi: se noi, occidentali evoluti (!) sappiamo da poco più di quattro secoli che sono i pianeti a girare intorno al Sole e non il Sole intorno alla Terra, come poteva un arcaico popolo di 5000 anni fa disegnare mappe per viaggi cosmici nel sistema solare? In palese antitesi con questo assunto, in un’altra antica tavoletta mesopotamica si narra di come il “dio Enki” avesse disegnato per Adapa (uomo da lui creato a sua immagine) uno “shem” con i percorsi di andata e ritorno per il viaggio Terra-Nibiru, il cosiddetto pianeta dell’attraversamento o dodicesimo pianeta che impiegherebbe 3600 dei nostri anni per completare, su un’orbita fortemente ellittica, un giro intorno al Sole. Ma in che modo un dio delle scienze come era ritenuto Enki avrebbe potuto spiegare un complesso viaggio cosmico ad un “terrestre” dotato di elementari cognizioni tecniche? Una risposta plausibile potrebbe essere proprio questa: “disegnando la Planisphere Tablet”. Cerchiamo di comprendere il senso dei grafemi ivi contenuti. Un tentativo di interpretarli con una traduzione dall’assiro è rimasto a lungo infruttuoso in quanto sembrava proporre dei termini reiterati senza alcun significato o con il senso proprio degli scongiuri e degli esorcismi. Se teniamo conto però che la tavoletta assira del 700 a.C. è sicuramente la copia di una più antica risalente alla data degli avvenimenti e cioè al 3123 a.C., risulta evidente che la traduzione dovrà effettuarsi con un’interpretazione di sillabe-parole sumere e non di segni-parole assiri. Le scritte che sembravano non avere alcun senso, assumono un significato più logico che concorre, insieme ai grafici contenuti nel primo settore (Fig. 3), ad attribuire alla tablet il senso di mappa di navigazione spaziale. Una scritta ci dice che “Il dio Enki passava tra i pianeti” vicino ad una sequenza di sette punti. E’ interessante notare che per i Sumeri la Terra era il settimo pianeta, partendo dall’esterno, cioè da Plutone. La rotta attraverserebbe lo spazio fra Dil.gan ed Apin due dei sinonimi di Marte e Giove. L’ultimo settore (Fig. 4) conterrebbe indicazioni utili per il ritorno dal viaggio cosmico e fa riferimento ad un carico di acqua e cereali il cui reale significato ci sarà chiaro fra breve.


Potremmo a questo punto chiederci a cosa sarebbero servite le nozioni contenute in questo documento al primo uomo Adapa. La risposta, rivelatrice, è nella settima tavoletta tradotta da Zecharia Sitchin; ne “Il Libro perduto del dio Enki” (PIEMME Edizioni, 2004) che si chiude con la frase “Che Adapa, il terrestre, venga condotto a Nibiru! Questa fu la decisione di Anu”. Ovviamente, Adapa non sarebbe stato alla guida dell’astronave ma almeno, con quella piantina, avrebbe avuto un’idea, pur se semplificata al massimo, della missione da compiere. Nell’ottava tavoletta del Libro perduto del dio Enki, è addirittura descritto il viaggio di Adapa che torna infine sulla Terra portando con se, da quel lontano pianeta, le piante da coltivare e gli animali da allevamento. E’ solo un caso che nel 9000 a.C. comparvero sulla Terra, praticamente all’improvviso, il grano, l’avena, l’orzo, le mucche e le pecore da allevamento? Qualcuno ha mai sentito parlare di mucche o pecore preistoriche? Sembrerebbe proprio che Adapa abbia fatto questo viaggio e che qualcuno abbia provato a descrivergli, su una tavoletta, le varie fasi del viaggio.

Nessuna sicurezza assoluta, ovviamente, ma di certo non mancano elementi di riflessione e di ulteriore approfondimento.

E.P.

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Bibliografia: The 12th Planet, Zecharia Sitchin 1967—Il libro perduto del DIO Enki, Zecharia Sitchin (PIEMME Edizioni, 2004)