lunedì 7 giugno 2010

FENOMENO UFO 2

continua la maratona.......in questa parte jung cerca di approffondire il perchè nella mitologia e nella storia attuale la presenza UFO è sempre prsente ed attiva


Jung sostenne che, essendo la funzione del mandala quella di incrementare la forza creativa e spirituale indirizzandola verso il sacro, questo potesse significare che l’UFO fosse un archetipo speciale, apparso in un momento creativo dell’esistenza ed in grado di assurgere a componente cooperativa atta a riequilibrare stabilmente lo sviluppo e l’ordine della personalità. Occorre però ricordare che in seguito, lo stesso Carl Gustav Jung, durante una conversazione personale con un suo caro amico, il medico E. Bennet, ridimensionò la sua opinione riguardo l’assimilazione diretta UFO-MITO, e gli confessò che a volte anche nelle fantasie e nei miti può albergare un fondo di verità fattuale e non solo immaginaria perché il confine tra questi due aspetti può essere molto labile e modificarsi fino all’annullamento della funzione fantasiosa in quella creativa-reale ed a riprova di ciò portava l’esempio dell’aereo e di altre innovazioni tecnologiche.
Se dunque Jung si avvalse delle immagini archetipe dell’inconscio collettivo, e ravvisò interessanti connessioni con gli UFO anche nel passato sacro e mistico dell’umanità, l’antropologo B. Méheust sostenne che le leggende UFO fossero vicine alla concezione di un mito pregno di un processo vivente, in perpetua metamorfosi, ossequiente ad un ritorno ciclico: “Per comprendere questo mito particolare, ossia gli UFO, ricco di esperienze straordinarie interconnesse, come i rapimenti, occorre utilizzare una prospettiva distanziata insieme ad una ricerca che compendi la genesi di un folklore in crescita e che comprenda quanto il mito più apparentemente inedito e gratuito, abbia notevoli implicazioni con caratteristiche sedimentate e particolari giacenti nella memoria collettiva”.
Nel suo libro En soucoupes volantes, vers une ethnologie des recits d’enlevements, l’antropologo compara i moderni rapimenti per opera degli alieni, con i rapimenti più arcaici del folklore antico, cercando di dimostrare come gli UFO possano essere una credenza che ha radici profonde e lontane nei secoli: infatti egli ritenne che "Nella caleidoscopica e folkloristica tematica degli UFO si possono considerare alcuni aspetti psicologici analoghi a quelli delle leggende come la “Teatralità”, o messa in scena spettacolare dell’evento, il “Chiaroscuro”, ossia la segretezza in cui avviene l’incontro, il “Simbolismo dello spazio”, aventi delle significazioni precise e ben definite e pregno di interruzioni temporali particolari. Pensiamo ai luoghi dove avvengono gli inusuali incontri, a volte simili a quelli degli UFO, e a quelli delle leggende bretoni, italiche, francesi. In aggiunta, è presente anche “l’Irrefrenabile richiamo verso l’ignoto”, la “Paralisi motoria” e la comparsa di varie “Pirotecnie luminose”…".
Dunque dov’è il mito negli UFO?
Il mito UFO c’è sicuramente, ma le attuali teorie degli studiosi addentro il fenomeno ci insegnano che il “Mito UFO” o la “Leggenda UFO” non sono una semplice “mitopoiesi”, una creazione psichica in sé e per sé, bensì una plastica capacità di approccio dell’essere umano verso un fenomeno ignoto che provoca interazioni comportamentali e sociali non indifferenti. Per questo motivo lo studioso Hilary Evans ritiene ancora oggi che possa essere più che necessario studiare scientificamente il fenomeno UFO; purtroppo, da una parte, molti fra quelli che vi si accostano spesso lo fanno per motivi personali e con fini non sempre nobili. Dall’altra, ci sono anche alcuni scienziati che, osservando quanto spesso gli UFO portino con sé anche aspetti ridicoli ed assurdi, ritengono il fenomeno irrilevante e se ne disinteressano completamente. Vi sono poi molti scienziati comportamentisti, quali gli psicologi ed i sociologi che si applicano a studiare seriamente sia gli UFO che i fenomeni paranormali.