mercoledì 9 giugno 2010

ENERGIA GRATUITA

QUESTIONI ENERGETICHE E COVER UP

 È di questi giorni la notizia che multinazionali europee della finanza e della tecnologia stiano unendo le loro risorse per la realizzazione di centrali solari da posizionare nel deserto del Sahara. Il deserto, questo caldo termine che finora ha richiamato alla nostra mente solo l’immagine di beduini che viaggiano sui loro cammelli o di uova che friggono sul parafango di un panzer tedesco, viene ora riscoperto come possibile fonte di energia. Dai calcoli fatti, sembra che intercettando solo i tre millesimi dell’energia solare che riscalda il Sahara si ricaverebbe l’elettricità sufficiente al fabbisogno dell’intera Europa. Non c’è che da gioire di questa possibilità offerta gratuitamente dalla Natura per ricavare energia inesauribile (almeno fino a quando durerà il Sole) ed ecologica, considerando che non bisogna bruciare niente né produrre CO2 in alcun modo. A questo punto, ovviamente, penserete che ci si appresti a produrre energia fotovoltaica utilizzando gli appositi pannelli al silicio. E invece, e questa è la sorpresa, l’energia elettrica verrà prodotta concentrando il calore del Sole, con numerosi, grandi specchi. Il calore produrrà vapore ad altissima temperatura da utilizzare in turbine per generare energia elettrica.
Ci chiediamo, a questo punto, se c’era bisogno di aspettare il 2009 per realizzare una cosa così semplice. Gli specchi ustori sono stati utilizzati già da Archimede migliaia di anni fa e la tecnologia del solare termico è nota da molti decenni, se non da secoli. Il Nobel Carlo Rubbia, inascoltato vate, ce lo ricordava da molti anni, eppure si è atteso tanto. Si è aspettato fino ad arrivare sull’orlo di un baratro senza ritorno, bruciando petrolio e rendendo l’aria irrespirabile, inquinando terre e mari. Ora scopriamo che il costo dell’energia così prodotta potrà essere competitivo con quello del carbone ed inferiore a quello del nucleare, senza tener conto del valore, enorme, del ridotto impatto ecologico. Ma chi ha guidato l’Umanità finora? Dove hanno vissuto finora i nostri governanti? Chi e con quali criteri ha fissato le politiche energetiche? Come è stato possibile che una classe sciagurata di speculatori petroliferi sia giunta a condizionare la politica e l’economia mondiale fino alla quasi totale distruzione dell’ambiente del pianeta su cui tutti viviamo?
Eppure il Sole era lì, a regalarci energia da sempre. Il vento soffia gratis per tutti ed il fotovoltaico è da molto tempo alla portata, una volta reso conveniente dalle economie di scala. Volendo concedere il beneficio della buona fede a chi ci governa, bisogna a questo punto constatare la gravità delle conseguenze della loro ignoranza nel campo della Fisica, cosa che in nessun caso può costituire un alibi. La soluzione? Leggere il libro di Richard Muller “Fisica per i presidenti del futuro”: nel nostro mondo condizionato dalla tecnologia, nessun governante ormai può fare il suo mestiere senza conoscere le leggi fondamentali della Fisica. Non c’è da meravigliarsi a questo punto che l’argomento UFO sia soggetto ad un così rigido cover-up. Gli UFO sembrano muoversi in barba alla gravitazione e con capacità di utilizzare quantità illimitate di energia: guai se il mistero che li avvolge si dipanasse e certe tecnologie divenissero di pubblico dominio. In proposito, in questo numero di Area di Confine, leggete l’articolo sulla Fisica Antigravitazionale di Alessio di Benedetto per comprendere che, forse, in certi laboratori si è molto avanti su determinati argomenti.
Noi però, comuni mortali e fruitori di energia, dovremo aspettare ancora parecchio per utilizzare ciò che la Natura fornisce gratuitamente e in abbondanza per tutti. L’argomento è così serio che passare alla “Cronologia di Nibiru” vi potrà addirittura sembrare faceto: meglio così, in modo da poter apprezzare in pieno l’ultima parte della trilogia di Boncristiano e Albanese su un tema di attualità molto seguito dai nostri lettori. Il mistero Nibiru-Anunnaki è stato sviscerato come non mai dai due sumerologi che hanno tolto l’aura di mitologia che ha sempre circondato l’argomento, affrontato questa volta con una chiarezza esemplare. Per i cultori delle tematiche di Sitchin, una manna senza precedenti. A proposito di antiche civiltà, sarebbe interessante capire quale delle nostre culture contenga il maggior numero di riferimenti etimologici derivabili dalle primeve forme di scrittura. Ebbene, se nella lingua inglese (ma anche nel latino e nell’ebraico) non è possibile ritrovare più del 4-5 % delle antiche derivazioni etimologiche, nel Sanscrito ne ritroviamo ben il 12%, nel turco antico addirittura il 26%. Ma c’è una lingua che tuttora conserva …il 62% delle antiche derivazioni etimologiche. Non l’indovinereste mai e non vi rovinerò la sorpresa svelandolo qui, ma nell’articolo “Tàltos, una nuova visione della storia” troverete l’inaspettata, incredibile risposta. Buona lettura.

di Ennio Piccaluga
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