domenica 6 giugno 2010

DISINFORMAZIONE

perchè la disinformazione colpisce solo certe argomentazioni ? leggete cosa scrive Ennio Piccalunga


Dopo che la sonda americana Phoenix""CHI CONFEZIONA CERTE NOTIZIE, E PERCHÈ?", alla fine di Luglio 2008, ha accertato la presenza di acqua, ma anche di perclorati, sul suolo marziano, alcuni nostri mezzi di informazione si sono lanciati in una poco accorta gazzarra di comunicati. In particolar modo, mi è sembrata eccessiva l’enfasi per la reiterata, ennesima riscoperta dell’acqua marziana, ma anche riprovevole la superficialità con cui la notizia dell’impossibilità di vita sul Pianeta Rosso, per via della presenza dei perclorati, è stata diffusa dalla Nasa e rilanciata acriticamente da tutti i media. Il 5 Agosto scorso ho ritenuto opportuno scrivere al Corriere della Sera, che per primo aveva diffuso questa news, ma anche alle principali reti televisive e alle più importanti agenzie di stampa e testate giornalistiche. Il testo era il seguente:

Impossibile la vita su Marte?
È incredibile la superficialità con cui vengono diffuse le notizie dai nostri organi di informazione. Una qualsiasi sciocchezza, rilasciata ad arte dagli enti spaziali, viene rilanciata e ingigantita dai media senza nessun filtro e senza che qualcuno si interroghi sul senso di certe affermazioni. È di ieri la notizia con la quale la NASA ha annunciato al mondo che su Marte la vita potrebbe essere impossibile perché, udite udite, sembra che la sonda Phoenix vi abbia rilevato del perclorato (di magnesio, potassio, sodio?). Come affermare che sulla Terra la vita è impossibile perché c’è uno strato di ozono. E pensare che finora abbiamo usato i perclorati come disinfettanti e come cura per la tiroide, oltre che come propellenti per missili e... concimi per il terreno. Proprio così, la nostra terribile sostanza contraria alla vita, mescolata a un pò di deiezioni (anche umane) sarebbe un ottimo concime per le serre che vogliamo costruire sul Pianeta Rosso. Ma chi confeziona queste notizie? E con quale scopo? Possibile che appena viene scoperto qualcosa di interessante (per es. acqua su Marte) qualcuno debba arrampicarsi sugli specchi per dimostrare che, in ogni caso, non c’è, non può, anzi non deve esserci nessuna possibilità di vita fuori dal pianeta Terra? Non è ora di cambiare? Non c’è nessuno nella stampa italiana che abbia la capacità di controllare la consistenza e il senso di queste notizie ufficiali? Altro che microrganismi! È ormai palese che su Marte ci sono tracce di vita, con indizi perlomeno sconcertanti (Vedi Ossimoro Marte, Hera Edizioni).”

La risposta, per la verità, è stata immediata. Alcuni hanno risposto direttamente ringraziando per le informazioni fornite; la redazione di Voyager mi ha scritto con molto garbo e diplomazia. Nel giro di 24 ore, tutti i mezzi di informazione e Il Corriere in particolare, con un articolo di Giovanni Caprara, si sono affannati a smentire la pericolosità del perclorato.
Qualcuno si è addirittura lanciato nell’affermazione, tanto coraggiosa quanto veritiera, che questa sostanza, con la sua capacità di fornire ossigeno, potrebbe addirittura favorire la vita. La nota astronoma Margherita Hack ha ammesso che, in realtà quella della presenza di acqua non era una scoperta ma una (ennesima) conferma.
Per quanto sopra riportato, consiglierei a coloro che hanno diffuso le succitate notizie di rileggere l’editoriale del n. 30 di “Area51” (ora “Area di Confine”) intitolato “L’Italia e la cultura scientifica” (sul sito www.elleepi.com/mars ). Sappiamo bene di essere lontani dalla perfezione e che non toccherebbe alla nostra rivista pontificare nel campo dell’informazione scientifica, ma noi, almeno, certe sciocchezze non le accettiamo acriticamente ma cerchiamo di capire ciò che c’è dietro un certo tipo di informazioni.
La rivista “Ufo Notiziario” rinnovata nella grafica e nei contenuti, non è più bimestrale ma mensile e Roberto Pinotti, suo storico direttore, lascierà dal prossimo numero la direzione di “Area di Confine” per dedicarsi al suo magazine nonché ai suoi molteplici impegni editoriali e giornalistici.
Resterà comunque nella redazione di Acacia e non ci farà mancare, all’occorrenza, il suo consiglio e la sua preziosa esperienza. Grazie Roberto.

di Ennio Piccaluga
ennio.piccaluga@acaciaedizioni.comIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo
www.elleepi.com/mars