martedì 8 giugno 2010

CIVILTA' SOMMERSE 1°parte

da recenti scoperte sembra che la storia di Atlantide non sia tanto campata in aria, numerosi rilevamenti sonar e foto sottomarine rivelano cose incredibili, vi propongo la prima parte di un lungo articolo sull'argomento sperando che lo troviate interessante ....

Oltre 2300 anni fa Platone parlò di Atlantide e del suo popolo, dell'immane catastrofe che lo cancellò dalla faccia della Terra. Mito o leggenda, da allora l'uomo è alla sua ricerca sopra e sotto il mare, dove non mancano i ritrovamenti che fanno pensare a un grande continente perduto.
Dov'è Atlantide? Molti i luoghi dove ubicare una mitica civiltà Atlatidea. Tanti dove trovare traccia di una civiltà altamente tecnologica che avrebbe indotto un elevato grado di sviluppo in ogni parte del globo.
Una civiltà estinta in seguito ad un evento violento e repentino. Come del resto potrebbe benissimo accadere a noi, oggi, in seguito a violente eruzioni e terremoti, impatti con asteroidi di notevole mole, o qualunque altro fenomeno in grado di causare un disastro a livello globale con la conseguente estinzione dell'umanità.
Molti i luoghi indicati per un eventuale continente perduto; quello preferito sembra ubicato al di là dello stretto di Gibilterra. Ad Ovest di esso, nel golfo di Cadice, a 60 metri sotto il mare si trova l'isola di Spartel inabissatasi 12.000 anni fa in seguito a un grande terremoto e uno Tsunami.
Le rilevazioni effettuate dal geologo Andre Gutsher hanno rivelato che la zona è stata interessata da ben otto terremoti, quindi l'isola 12.000 anni fa poteva trovarsi 40 metri più in alto e avere un'estensione da 2 a 5 Km. I dati sarebbero confermati da Jaques Girard dell'Università di Aix en Provence. Sembra però che non siano state evidenziate strutture geometriche insolite che potrebbero avallare l'esistenza di una civiltà Atlantidea.
Quindi l'interrogativo rimane senza risposta.

Non fu solo Atlantide, o come veniva chiamato quel continente, a sprofondare sotto le acque del mare. La Siberia e l'Alaska erano collegate fra loro da una striscia di terra, non esisteva lo stretto di Bering, come non esisteva la Manica; il nord della Francia era unito all'Inghilterra. 18.000 anni fa la Corsica e la Sardegna erano un'unica isola; Malta era unita alla Sicilia a sua volta congiunta all'Italia da un lembo di terra di 90 Km.
Tutte le terre emerse erano più estese di quanto siano attualmente.
Oggi siamo in grado di mappare interi pianeti del nostro sistema solare, quali Venere con i suoi 225 milioni di Km2, ma non abbiamo ancora una mappa dettagliata della superficie esistente sotto gli oceani.
Eppure nel 1997 venne individuata sotto il mare una catena montana di 2000 Km con vette alte oltre 3000 metri; alla fine dell'800 i lavori per la posa di cavi telegrafici sul fondo dell'oceano atlantico portarono alla luce dei campioni di roccia magmatica che dopo attente analisi si dimostrarono rocce di circa 15.000 anni fa solidificatesi all'aria aperta, cioè quando quella terra si trovava al di sopra del livello del mare.
A Sud Ovest delle Azzorre sono stati rinvenuti, a circa 80 metri di profondità, resti urbani consistenti in un tempio sostenuto da tre basamenti di nove colonne, che a sua volta sorregge un tetto di pietra di 6 metri per 9. Intorno i resti di 5 canali circolari, alcuni ponticelli e 4 anelli di strutture uguali al tempio.
Costruzioni sommerse sono state ritrovate anche nelle profondità del Titicaca. Una spedizione archeologica della Akakor Geographical Exploring, composta da italiani, brasiliani, boliviani, è impegnata da anni ad esplorare il fondo del lago situato a 4000 metri di altezza, con una superficie di ben 8700 Km2. Nel corso dei lavori sono stati rinvenuti a diverse profondità strade lastricate, muri, pavimentazioni, vasi di ceramica, strutture, un tempio, la testa di un idolo, un camminamento che collega al resto del continente l'Isola del Sole, circa 7-8.000 anni fa al disopra del livello delle acque, con i suoi 3 Km di lunghezza, e oggi a 75 metri sotto.
È stato recuperato, ad oltre 80 metri, un idolo d'oro di 35 chili (valore materiale 600.000 Euro, quello reale inestimabile).
Il gruppo ha infine accertato la veridicità di un racconto orale, tramandato nei secoli, nel quale si narra di una grotta dove si praticavano sacrifici umani che prevedevano l'uccisione di bambini, fino a 200 al giorno; è stata trovata la grotta e al suo interno le ossa di quei fanciulli.
Il Titicaca raggiunge la massima profondità a 287 metri, il robot si è spinto fino a 150; gli uomini, due italiani, Lorenzo Lapis e Emmanuele Gaddi, hanno stabilito il record di immersione in altitudine raggiungendo la profondità di 70 metri.
Da sottolineare la grande difficoltà di simili immersioni, in particolare in un lago che in caso di maltempo diviene più pericoloso di un oceano in tempesta.
Foto della missione non sono state pubblicizzate, a parte un video trasmesso da una televisione e diffuso da You Tube. Nella zona è stato anche esplorato il condotto che porta alla piramide Akapana. Dai video in rete si osserva un tunnel simile a quelli della piramide egizia, che consente il passaggio di una persona a carponi - quindi di circa un metro - con pareti ad angolo retto, perfettamente levigate dal cui soffitto pendono numerose stalattiti, a conferma del passaggio di acqua.
Tornando al mare, nelle vicinanze dell'isola di Tungchi sono state individuate le rovine di una costruzione lunga 100 metri, a 28 metri di profondità. Si tratta di un manufatto artificiale elevato sopra una base basaltica allineata lungo l'asse est-ovest e stimata antica di 13.000 anni.
Secondo leggende locali si tratterebbe dei resti del mitico regno di Mudalu esistente 15.000 anni fa. Un tempo zona di una civiltà tecnologicamente avanzata, in possesso di una forma di scrittura complessa, costituita da validi costruttori di megalitici monumenti e palazzi. Un popolo di cui non è mai stata trovata traccia, neanche sui libri di storia.
Fra 16.000 e 7.000 anni fa la fine dell'ultima glaciazione e il conseguente scioglimento dei ghiacci provocarono un notevole rialzamento del livello degli oceani di oltre 120 metri. Circa 25 milioni di km2 di terre abitabili furono invase e sommerse dalle acque.
Nei fondali del Mar Nero resti di un edificio che sembrerebbe essere stato sommerso proprio circa 11.600 anni fa dall'innalzamento repentino delle acque. A 90 metri di profondità e a circa 12 Km dalle coste turche sono stati scoperti una serie di manufatti in pietra ed un edificio rettangolare di 4 metri per 15, con mura costruite con un impasto di fango e canne; grandi tavole lavorate coprivano l'edificio, perfettamente conservato, date le particolari condizioni di tale mare prive d'ossigeno.
Vi sono luoghi sulla Terra non ancora setacciati e che nella ricerca della storia del pianeta e dei suoi abitanti potrebbero fornire nuove cronologie; il Sahara 4.000 anni fa non era un deserto e sotto le sue dune si cela gran parte della storia umana.
Gli scavi condotti ad Abido hanno riportato alla superficie navi capaci di affrontare qualsiasi tipo di oceano. Le navi sarebbero state sepolte alcuni secoli prima del 2675 a.C.; una nuova luce sulla storia del popolo che abitava un tempo quelle terre.
Va tenuto conto che l'innalzamento del livello degli oceani ha sommerso i resti delle civiltà all'epoca stanziate nelle pianure o nelle zone costiere.
La piattaforma continentale è alla stessa profondità sottomarina su tutto il globo e un tempo remoto doveva essere, almeno in parte, sopra il livello delle acque. Oggi presenta una pendenza costante fino a 200 metri circa sotto il livello del mare, poi scende quasi bruscamente a 1000 metri e via di nuovo più dolcemente fino alle profondità maggiori degli oceani. Risulta formata da depositi, fra cui anche sedimenti fluviali, alluvionali e morenici. Vi si riscontrano le tracce delle valli fluviali e torbiere sottomarine come nel Mare del Nord; combustibile fossile che si è formato 2.000.000 di anni fa dai detriti alluvionali della vegetazione lacustre presente al limite di zone paludose non sommerse. Sono stati rintracciati resti di animali non acquatici. Di conseguenza costruzioni, prima visibili, oggi si trovano sommerse o addirittura ricoperte dalla sabbia del fondale marino.
Ovunque sotto la superficie dell'oceano tracce, segni, strutture di pietra che testimoniano l'esistenza di una grande civiltà vissuta oltre 10.000 anni fa.
Nei primi mesi del 1977 l'eco scandaglio del peschereccio del capitano Don Henry rilevò a 450 metri di profondità, a sud ovest del banco di Caysal (Bermuda Banks), in una zona in cui il fondo marino risulta abbastanza pianeggiante, privo di conformazioni di rilievo, il profilo di una piramide di 140 metri, avente una base di 180 metri con un angolo di pendenza vicino a quello della piramide di Cheope. Un lato risulta sprofondato nella sabbia e più basso dell'altro. Si presume, quindi, che l'altezza della costruzione sia più elevata.
Nel 1978 Ari Marshall organizzò una spedizione a Caysal. Gli apparecchi confermarono la presenza di una formazione piramidale. Alcuni sommozzatori avrebbero inoltre osservato nella struttura fratture e fenditure regolari, a testimonianza che era costituita con grandi blocchi di pietra. Intorno ad essa altre costruzioni piramidali in rovina, alcune fra le tante disseminate in quel tratto di mare tra i Caraibi e le Bermuda.
Una conferma delle previsioni di Edgar Cayce che predisse l'affioramento delle rovine di Atlantide?
Nel famoso triangolo sono state avvistate piramidi da aerei che sorvolarono la zona fin dal dopo guerra.
Il 7 giugno 1948, Ed Wilson, candidato sindaco di Orlando in Florida, mentre pilotava un aereo Waco a un altezza di 15 metri dalla superficie dell'oceano, vide sotto le acque il fianco inclinato di un edificio che pareva una montagna. Si trattava, a suo dire, di un mostruoso edificio alto dai 30 ai 70 metri; i raggi del sole colpivano l'acqua secondo una inclinazione in modo che spiccasse la ciclopica costruzione.
Al largo della penisola di Guanahacabibes, estremo ovest di Cuba, a 750 metri di profondità, l'ingegnere navale sovietico Paulina Zelitski scoprì nel 2000, utilizzando il sonar del suo sistema informatico, strutture che occupano un'area di 20 Km2 del pavimento oceanico e formano un reticolato urbano che risalta sulla spianata di sabbia bianca, con i suoi muri ad angolo retto e le strade di collegamento tra gli edifici. Un regolare e ordinato groviglio di strade, vicoli, incroci e piramidi formate in maggior parte da megalitici blocchi di granito, tagliati e posizionati con cura, blocchi levigati eretti uno sull'altro in forme diverse e coperti da iscrizioni sconosciute, incisioni composte da simboli, croci ovali e gruppi di lettere presenti anche nelle caverne di superficie.
Strutture megalitiche che proverebbero l'esistenza di una civiltà sconosciuta, in possesso di tecnologie avanzate, vissuta migliaia di anni fa sopra un isola dell'arcipelago cubano, forse collegata alla penisola dello Yucatan distante 420 Km.
Nel 2001 un robot sottomarino equipaggiato con una telecamera subacquea ha filmato le strutture e rivelato forme cubiche e piramidali, traversate da grandi strade tipiche di un grosso centro urbano antico di almeno 6.000 anni.
Durante il mese di settembre 1968 l'equipe di Manson Valentine filmò, con il "Remora M114E", un robot ideato da Dimitri Rebokoff, ingegnere specializzato nella fotografia sottomarina, a nord ovest di Bimini, nelle Bahamas, alcune strutture ciclopiche, a 6 metri sotto la superficie del mare, formate da blocchi di 5 metri di lunghezza e oltre un metro e mezzo di spessore, del peso di circa 5 tonnellate. Il muro formato dalle pietre è perfettamente eretto e allineato, con angoli a squadra nei tre assi. La datazione al radio carbonio delle torbiere sommerse ha fornito la data di 4700 anni alla profondità di 3 metri; 6.000 anni da 4 a 8 metri e 10.000 anni da 8 a 10 metri. Sul luogo presenti anche resti di colonne. Massi di cinque o quindici tonnellate prelevati negli anni dai fondali per costruire le ricche ville di Miami. Le conchiglie raccolte sotto di essi ne testimoniano la vetustà di 7.000 anni, nonché l'esistenza di una terra che si indica con la leggendaria Antilia.
Le analisi indicano che le strutture originali sembrano più antiche della piramide di Cheope e presentano con essa una straordinaria somiglianza, seppur di dimensioni ridotte. Vengono stimate antiche di 12.000 anni; alcune sono ancora sommerse e insabbiate sotto l'oceano.
Al largo dell'isola di North Bimini, (Bahamas), un allineamento di pietre, dalla forma rettangolare, si estende in linea retta per centinaia di metri a piccola profondità e ricorda una grande strada lastricata, che interseca e continua in altre pavimentazioni stradali fino ai resti di strutture dalla forma regolare. Pietre regolarmente distanziate, che in alcuni casi si estendono in linea retta per oltre 2,4 km, tagliando in diagonale antiche linee costiere.
La disposizione dei cerchi in pietra di Bimini somiglia ai labirinti di Kerama nel Pacifico e all'uovo, centro del mondo, dell'isola di Pasqua. I cerchi in pietra del labirinto di Kerama, alla profondità fra 27 e 33 metri, non hanno sciolto il dubbio sull'ipotesi della loro formazione: fenomeni naturali o opera umana?

articolo di mauro Paoletti tratto dal sito Nibirù 2012