domenica 13 giugno 2010

CIBI ECOCOMPATIBILI

Anche se un pò di ritardo siamo ancora in tempo per imbandire le nostre tavole con cibi sani e che rispettano l'equilibrio naturale, buona lettura e buon appetito...

Ecco i pesci, i molluschi e i crostacei la cui pesca non danneggia gli ecosistemi marini. La guida del Wwf

 Possiamo gustare un succulento cenone a base di acciughe, ostriche e sgombri senza intaccare gli stock a rischio, mentre sarebbe meglio evitare cernie e platesse. Con un un piccolo manuale dal titolo “Sai che pesci pigliare?” il Wwf consiglia, a cuochi improvvisati e a chef, i pesci, i crostacei e i molluschi che si possono comprare senza che questo modifichi l'equilibrio ecologico dei nostri mari. L'elenco è scaricabile dalla rete e si può tenere comodamente a portata di mano in vista delle prossime visite al supermercato. Vi si trovano tre liste: la verde contiene le specie acquistabili con tranquillità, la gialla contiene quelle da acquistare con cautela, perché il loro consumo eccessivo può portare a una drastica diminuzione delle riserve; la rossa le specie da evitare completamente.

Gli esperti della sostenibilità consigliano, per quest'anno, di rinunciare a qualche antipasto più ricercato come il carpaccio di salmone, o a seconde portate di astici che, insieme a seppie, sogliole ed orate rientrano nell’elenco delle specie a rischio. Da lasciare assolutamente sul banco della pescheria tonno rosso, pesce spada e anguilla. Inoltre, come per frutta e verdura, dovremmo sempre privilegiare le specialità stagionali (anche in questo caso viene in aiuto una guida “ Le Stagioni della pesca” con i consigli per gli acquisti in base ai differenti periodi dell’anno).

Marco Costantini, responsabile del Programma Mare del Wwf Italia, sottolinea l’importanza di guidare il consumatore verso scelte consapevoli e responsabili, in modo che possa a sua volta influenzare il mercato. Lo scopo di queste iniziative è di limitare il più possibile l'impatto della pesca sugli stock profondi, promuovere le specie delle nostre acque piuttosto che quelle di mari distanti e combattere il fenomeno del bycatch (reimmissione in mare del pesce di scarso appeal commerciale) o, ancor peggio, la pesca illegale. (l.r.)

tratto da Galileo, giornale di scienza e problemi globali