domenica 6 giugno 2010

ANNUNAKI E SUMERI

si fa un gran parlare di NIBIRU' , Annunaki, 2012 e di leggende ad essi legati.....ma da dove arrivano tutti questi miti ? da quel che sembra ,tutto ha origine presso l'antico popolo dei Sumeri , ma chi erano questi uomini ? se avrete la pazienza di leggere questo lungo articolo che vi proporrò in più puntate scoprirete cose interessanti......buona lettura....

"Dei" Sumeri: gli Alieni NI.BI.RU.?"

Tratto da Area di Confine n°33 - Giugno 2008

di Pietro Albanese

Quando si discute di miti, vengono subito alla mente le vicende epiche degli antichi dei della Grecia. Zeus, Hera, Ares, Ermes, Afrodite, sono alcune figure del Pantheon divino ellenico che faceva del leggendario Monte Olimpo la propria dimora. Il mito degli dei va collocato agli albori della creazione.
Un antico testo, L’ “Enuma Elish”, inciso su sette tavolette d’ argilla, riporta la frase attribuita ad un Dio sumero:

 Enuma elish la nabu shamamu
Shaplitu ammatum shuma la zakrat
”.

Il significato letterario è più o meno:” Quando in cielo nulla ancora esisteva, quando sulla terra le cose ancora non erano state create…” Questo testo fu redatto quasi mille anni prima della Bibbia e probabilmente attinse a fonti costituite da testi più antichi. Innumerevoli sono i rotoli, i papiri, le pergamene, le tavolette di terracotta, i manufatti ed altro, che ancor oggi continuano ad affiorare alla superficie di diversi siti archeologici. Dalle sabbie dei deserti e dai fondali marini, emergono documenti le cui controverse versioni tendono a modificare radicalmente la storia dell’ uomo. I mass media quotidianamente ci propongono articoli e servizi, dedicati all’ antica storia dei Romani, dei Greci, dei Maya, degli Egiziani. A volte danno spazio ai popoli della Valle dell’ Indo e della Cina, ma raramente ci informano sui retaggi di altre culture, localizzate nel vasto bacino dell’ Oceano Pacifico e del Sud-Est asiatico. Certamente, evitano sistematicamente di dedicare attenzione ad un atavico popolo le cui origini si perdono nel tempo: il popolo dei Sumeri. A confermare questa nostra impressione, incide l’ anomalia riscontrata mercoledì 12 marzo, durante l’ ennesimo appuntamento con il programma televisivo “Voyager”; infatti doveva andare in onda un servizio concernente il pianeta “NI.BI.RU.”, già preannunciato enfaticamente la settimana precedente. Tutti aspettavano il servizio sul pianeta menzionato dai Sumeri con vivo interesse, ma il conduttore, Roberto Giacobbo, non ha minimamente accennato a nulla che potesse in qualche modo fare riferimento a Nibiru. In definitiva, il servizio non è andato in onda e in sostituzione è stato riproposto un documento su “Tutankhamon”. Sarà stato solo un caso? Ciò che ci lascia perplessi è l’atteggiamento di Giacobbo, che non si è premurato di spiegare il motivo della improvvisa soppressione del servizio, né ha accennato ad un suo eventuale differimento in qualche successiva puntata del programma “Voyager”. Sembrerebbe, di primo acchito, un’ operazione di insabbiamento su un argomento che sta emergendo prepotentemente in alcuni circuiti mediatici. Per fortuna detto servizio, seppure con alcune settimane di ritardo, è andato in onda pochi giorni fa, allontanando, almeno in parte, i dubbi sul comportamento dei media su questo argomento. E di ciò va dato merito al conduttore di Voyager. Ecco quindi il tema dell’ articolo di questo mese.

Valentissimi esperti in materia si cimentano nella ricerca archeo-scientifica della genesi del popolo sumero, avvolto da un alone misterioso. Lo scopo di questo scritto è tentare di coinvolgervi in un viaggio intrigante, alla scoperta delle origini dell’ uomo. Prima però di avventurarci in questo viaggio, sarà bene dare spazio a qualche dato indispensabile. Nel 1849, Sir Herry Austen Layard coronò il suo sogno di archeologo, ritrovando le rovine di quella che fu la capitale dell’ Assiria, Ninive (nelle immagini sotto l'illustrazione di Ninive e la foto delle antiche mura). Layard riportò alla luce ciò che rimaneva della Biblioteca di Assurbanipal (re assiro dal 669 al 631 a.C. - vedi immagine a fianco).
Tra i ritrovamenti prodotti dagli scavi archeologici, 25.000 tavolette d’ argilla recanti informazioni preziosissime, concernenti culture cadute nell’ oblio. Sull’ onda dell’ entusiasmo, archeologi provenienti dai quattro angoli della terra dettero il via ad una serie di scavi, che determinarono la riesumazione di città come Lagash, Nippur, Shuruppak, Ur, Uruk, Eridu…. Erano queste città sumere, la cui esistenza si supponeva fosse legata esclusivamente ai racconti mitici. Numerosi altri testi furono ritrovati; tra questi, è doveroso indicarne alcuni: “L’ epica di Gilgamesh”, “Il libro di Enki”, i testi di “Atra Asis” ed altri manoscritti di valore incalcolabile sul piano culturale. Il numero complessivo delle tavolette ritrovate sino ad oggi è impressionante; se ne contano alcune centinaia di migliaia. Solo uno sparuto numero di queste è stato tradotto e rivelano informazioni che spaziano in tutti i campi della conoscenza.


Nel 1956, il Prof. Samuel N. Kramer, considerato uno dei più titolati sumerologi dei nostri tempi, iniziò a divulgare i primi risultati del suo lavoro di traduzione dei testi di Sumer ( o Shumer come da esatta pronuncia ). Ciò che andava delineandosi era a dir poco stupefacente. Dati incontrovertibili ponevano il popolo dei Sumeri ad uno stadio evolutivo postdiluviano incredibilmente elevato per quell’ epoca. Lo si può dedurre dalla circostanza che tra i Sumeri ed i popoli che li avevano preceduti si evidenzia un buco temporale, un “anello mancante”. Grave fu l’imbarazzo dei sostenitori della evoluzione come concezione generale della realtà naturale e storica. Ancora oggi gli accademici non sono in grado di darci risposte esaustive in merito. La civiltà dei Sumeri sembrava essere apparsa sui luoghi mesopotamici dal nulla, come per incanto.

A dimostrazione di ciò, basterà considerare la scrittura a caratteri cuneiformi di questo popolo (vedi immagine a fianco). Gli accademici non riescono, ancora oggi, ad individuare con certezza una qualsiasi forma di pre-scrittura che possa essersi evoluta così rapidamente verso una struttura linguistica elaborata e complessa come quella sumera.
Che dire, poi, delle avanzate conoscenze in campo astronomico? Erano in possesso di dettagli cosmogonici e cosmologici di cui solo un popolo altamente evoluto avrebbe potuto disporre. Notissimo è un sigillo cilindrico, conservato a Berlino presso il Museo dell’ Antico Medio Oriente, dove è raffigurata una stella circondata da 11 corpi celesti. Già migliaia di anni fa quindi, i Sumeri evidenziavano, nel particolare del sigillo cilindrico, i tre pianeti Urano, Nettuno e Plutone, scoperti da noi solo in epoca recente. Ma c’è un altro piccolo particolare che non sfugge all’ occhio vigile dell’ osservatore del sigillo cilindrico. Il nostro sistema solare si compone di 11 elementi ( compresi il sole e luna ). Il sistema solare riportato sul cilindro sumero, invece, consta di un elemento in più, un dodicesimo corpo celeste, identificato come NI.BI.RU., del quale ci stiamo occupando.
Sempre per rimanere in campo astronomico, i Sumeri conoscevano perfettamente il fenomeno della precessione degli equinozi e, per dovere di cronaca, va detto che davano grande rilievo al pianeta Marte.