sabato 12 giugno 2010

ABDUCTION

La tecnica del dottor Jho
di Corrado Malanga
per Edicolaweb

[Radiografia di un tumore - 21K .jpg] [Foto  del sito del dottor Jho - 27K .jpg] [Pistola  - 30K .jpg] [Brainradio - 18K .jpg] [Sistema  di neurotelecontrollo - 33K .jpg]


Quando abbiamo cominciato a verificare la realtà dei fenomeni di abduction in Italia abbiamo cercato anche di accumulare prove oggettive della realtà di un fenomeno che si presentava come estremamente elusivo nei confronti dell’osservazione.
Da una parte c’era la soggettività di chi racconta ed evoca i suoi ricordi, dall’altro la mancanza di "prove oggettive".
La presenza di cicatrici sul corpo dei rapiti o di impianti, di probabile natura aliena, nel corpo di questi poveri malcapitati, poteva fornirci dei dati che tagliassero la testa al toro, cioè che una volta per tutte dimostrassero la realtà del fenomeno preso in esame.
Allora eravamo agli inizi della nostra ricerca e pensavamo ingenuamente che bastasse portare una prova concreta alla comunità scientifica e questa l’avrebbe dovuta accettare. Non sapevamo ancora che la comunità scientifica non esisteva e non ci eravamo ancora accorti che il periodo degli scienziati era come quello dei miracoli... passato!
Comunque in quell’ottica facemmo alcune indagini che partivano come sempre dalle "rivelazioni" dei nostri addotti che successivamente venivano controllate attraverso analisi di tipo medico.
Partendo come sempre da alcune osservazioni condotte da Bud Hopkins, in America, sembrava potersi evincere che gli alieni utilizzassero una strana tecnica chirurgica e con una specie di "bisturi di luce", introducessero qualcosa nel naso dell’addotto durante il rapimento.
In effetti tutti gli addotti da noi conosciuti in Italia soffrono spesso di perdite di sangue dal naso, da una sola narice, di solito la destra ma non sempre. Durante questa strana operazione infatti il medico alieno avrebbe abraso il tessuto parenchimatico della cavità nasale provocando una specie di fragilità capillare che poteva essere la causa di queste perdite di sangue. Successivamente Hopkins e noi potemmo constatare attraverso la Tomografia Assiale Computerizzata la presenza nell’ipofisi di un granellino scuro di circa tre millimetri che alcuni addotti avevano... da sempre.
Non si trattava di un tumore, poiché questo è di solito molto più grosso quando viene scoperto ed appare comunque di colore più chiaro, come si può vedere in questa radiografia.
Il soggetto addotto ci raccontava in ipnosi che un "grigio", cioè uno di quegli esserini piccoli alti un metro e venti con quattro dita negli arti superiori, dotati di un dito opponibile, puntava una strana pistola, che sembrava quasi ad aria compressa, nella narice del soggetto e sembrava prendere la mira per sparare qualcosa, guardando in uno schermo, o qualcosa di simile, posto a volte dietro la testa dell’addotto che era sempre sdraiato su qualcosa che assomigliava ad un lettino. A volte lo schermo era ben visibile ed era posto di lato al soggetto che subiva questa strana posizione. Alcuni addotti raccontano anche di aver visto la figura di un cranio nello schermo ma nessuno faceva riferimento al proprio cranio.
Cioè, in altre parole, nessuno degli addotti ha mai pensato che quello che si vedeva nello schermo fosse il suo cranio. Comunque quando il grigio aveva ben bene preso la mira con questa strana pistola, sparava qualcosa nel naso del povero malcapitato che sentiva un dolore acutissimo, lancinante nel cervello, proprio tra l’occhio destro e la parte superiore del naso, con immediata conseguenza di perdita dei sensi.
In ipnosi i soggetti che avrebbero subito questa esperienza cominciano a respirare molto male, come se avessero il naso occupato da qualcosa e dicono di sentire il sapore del sangue in gola, aumenta a quel punto la frequenza di inghiottimento e il nostro paziente comincia ad imitare, mimando con la propria gestualità, una scena come se avesse qualcosa di schifoso in bocca: "...è una strana pappetta gelatinosa, fredda, che entra in gola... mi dicono di star buono che fra un poco non sentirò più niente...".
A volte uno degli inservienti alieni fa inghiottire anche una specie di pillola molto amara al soggetto dicendogli che dopo si sentirà meglio.
I primi racconti di questo tipo risalgono addirittura al secondo addotto che esaminammo, da un punto di vista storico in Italia, quindi molti anni fa, quando ancora non sapevamo niente sulle tecniche operatorie non invasive nasali.

Ed ecco arrivare dalla Cina il dottor Jho, del Center for Minimally Invasive Neurosurgery Department of Neurosurgery, University of Pittsburgh. Riportiamo l'immagine della home del suo sito, mentre il sito web è consultabile qui.
Come si può notare, la tecnica non invasiva di questo chirurgo è in grado di operare sulla pineale senza aprire il cranio ma passando attraverso l’osso sfenoide che viene praticamente sfondato in un piccolo punto.
Il problema nacque quando scoprimmo che con questo sistema si poteva non solo togliere qualcosa dal cervello del paziente ma mettere anche qualcosa a livello di ipofisi. L’apparecchio che serviva per mettere questo qualcosa era una strana pistolina a pressione praticamente identica a quella che veniva descritta dai nostri addotti.
Ma la cosa ancor più interessante era costituita dal fatto che le cose che venivano ficcate attraverso il naso nel nostro cervello erano dei componenti elettronici in grado di monitorare attraverso sedici microantenne l'intera attività del cervello umano.
Ed ecco come questa "brainradio" era fatta: la vediamo riprodotta nella foto.
Attraverso un sistema di reti a "ponti caldi", collegati con i satelliti artificiali, con questo aggeggino possiamo essere monitorati in tutte le parti del mondo. Sì perché l’aggeggino che non è più grande di circa due millimetri e mezzo funziona come un "trasponder" e riceve corrente elettrica praticamente via radio. Ciò vuol dire che non ha bisogno di alimentazione e che è praticamente eterno.
Ma le nostre scoperte non finivano qui. Era già strano che i nostri addotti non avendo mai sentito parlare di "chirurgia transfenoidale" descrivessero perfettamente le tecniche impiegate già dieci anni fa. Era altresì interessante scoprire che questi addotti avessero anche il microcip nel cranio. Era però assai strano che le tecniche descritte in ipnosi dai nostri addotti ed ascrivibili a tecniche aliene fossero di dominio dei così detti Terrestri da pochi anni.
Era terrificante un fatto: che alcuni esseri umani fossero stati impiantati per essere controllati dagli alieni... lo sapevamo da tempo, ma anche da chi ci governa... questo proprio non ce lo aspettavamo!
Come facciamo a dirlo?
Semplice: andate a leggervi i brevetti, i famosi "patent" americani sulle nuove invenzioni per il controllo della personalità attraverso i trasponder cerebrali.
Scoprirete attraverso la consultazione di questi "patent" come si può alterare la coscienza umana, come si può far vedere e sentire cose che non ci sono, come si può alterare la percezione, i ricordi, le sensazioni sessuali, come si può far dormire, sognare, come si può eliminare un soggetto, per un infarto al miocardio, tutto via radio.